È con grande piacere che mi accingo a dissertare sul nuovo album dei Faro, avendo avuto la fortuna di conoscere la band fin dai suoi albori e di seguirne la crescita costante.
Arrivano dallo splendido Abruzzo, terra che ha visto le prime forme d’arte italiche (vedi “Il Guerriero di Capestrano”, cui ha dedicato un album il grande Mario “The Black” Di Donato) e che gode di quel meraviglioso contrasto tra il mare, con la stupenda costa dei trabocchi, e la parte più alta delle montagne appenniniche, dove il Gran Sasso e la Maiella esprimono la loro maestosità.
In questo contesto culturale e naturalistico, Rocco De Simone, voce e leader della band, ha sviluppato le sue esperienze musicali, dapprima in ambito metal prog con gli WarmUp, in cui militava anche il suo attuale compagno di avventure, Angelo Troiano, per poi cimentarsi con l’hard prog a tinte gotiche dei Vortico, progetto con all’attivo un interessante album cantato in Italiano.
I Faro nascono nel 2007 e nel 2011 danno alla luce l’esordio “Gemini”, autoprodotto, con il quale cominciano a raccogliere consensi, manifestando già allora la spiccata propensione a esprimersi con il linguaggio di quel nuovo prog metal 2.0, in cui si avvertono le influenze di Tool, A Perfect Circle, Katatonia, Tesseract, Porcupine Tree,… ma anche dei Queensrÿche più sperimentali e dei Rush più sofisticati.
Qualche cambio di formazione fa sì che la gestazione del secondo “Luminance” sia più lunga del previsto, finendo per uscire nel famigerato 2020 per la Andromeda Relix.
Tuttavia, la pandemia non impedisce al disco di attrarre ulteriori attenzioni, peraltro meritate, vista la qualità espressa.
Rocco e Angelo, però, sono dei perfezionisti e cominciano a gettare le basi per quello che a tutti gli effetti diventa il loro progetto più ambizioso.
Intanto si contornano di musicisti in carne e ossa, introducendo gli special guest Giacomo Pasquali al basso e Andrea Giovannoli alla batteria che garantiscono maggiori soluzioni compositive.
Ecco quindi il nuovo “Nu-man”, un album che vede ancor più marcate le contaminazioni ambient e post-rock; inoltre, pur non essendo un concept, tende a ruotare intorno alla nascita del nuovo essere umano, attraverso il concetto di transumanesimo, dove la tecnologia diventa più importante di lui stesso.
Argomenti moderni, perfettamente in linea con le sonorità.
L’aspetto che più mi colpisce è la simbiosi tra suoni e immagini, per una musica visiva; quattordici fotogrammi, rigorosamente in bianco e nero, perfetti per simboleggiare la condizione umana che sta smarrendo i colori.
Il singolo “Isaac”, cui si riferisce l’artwork di copertina, ci introduce in questo percorso attraverso i suoi chiaroscuri da cui emergono un riff pesante e le linee vocali, elemento distintivo nel suono della band.
Da lì, è un susseguirsi di gemme che passano dalle sonorità cristalline e dilatate di “Crystal cage” a quelle più claustrofobiche di Paradox; dall’introspezione di “Inside” e “The mirror” all’ammaliante “Cradle”; dalle avvolgenti “Protective” e “Blow” alla corale “Knots”; dall’onirica “Appearances” al crescendo finale con la profonda “Room 39”, la fluttuante “Red thread”, l’impetuosa “Human” e l’energica “Touch”.
La versatilità delle linee vocali di Rocco De Simone si inserisce alla perfezione in un contesto sonoro dove emerge il prezioso lavoro di Angelo Trioiano con chitarre e tastiere, senza contare la sezione ritmica che ha fatto alzare ulteriormente il livello di una band che ha idee e sa dove vuole andare.
Lode ai Faro per aver partorito un lavoro curato nei minimi dettagli e prodotto magistralmente.
Consiglio a coloro che avranno la curiosità di approcciare “Nu-man” di farlo senza preconcetti e con la massima attenzione… ora, fate pure scorrere le immagini!
Band:
Rocco De Simone – voce e tastiere
Angelo Troiano – chitarre e tastiere
Guest:
Giacomo Pasquali – basso
Andrea Giovannoli – batteria