Il numero di uscite con presenza femminile alla voce è enorme, in tutti i generi del rock, dal metal classico al doom, dal dark al prog, dal power epic alla psichedelia.
Difficile trovare voci brutte, ancor più arduo individuare quelle che veramente fanno la differenza e vanno oltre.
Con il primo album dei Sisteria ci troviamo di fronte una sacerdotessa assoluta, Katie Williams, splendida fanciulla, già folk singer che ha trovato nella dimensione rock la sua essenza migliore.
La band si completa con il polistrumentista Steve Boaz e il chitarrista Nathan Lofties, cui si aggiungono diversi altri ospiti ad alternarsi nella sequenza delle canzoni.
Il sound del gruppo si può collocare nel contesto di un dark prog ad alto contenuto lisergico.
I due riferimenti principali che mi vengono alla mente sono i Black Widow dal versante inglese e i Coven della mitica Jinx da quello americano, con una produzione marcatamente vintage.
Il primo brano, “Wade my way”, presenta un hard rock cadenzato e tribale su cui l’organo offre svisate ad alto voltaggio, mentre Katie Williams dimostra di che pasta è fatta.
“Hunger” prosegue sulla falsariga del precedente e contribuisce a scaldare ulteriormente l’ambiente, accentuando la verve psych rock della band.
“Om/yes” prende per mano l’ascoltatore e lo conduce in un contesto crepuscolare dettato da ritmiche tribali e chitarre che alternano momenti hard doom ad altri altamente psichedelici, con Katie che dipinge attraverso i colori della sua voce.
Anche “Pale in the darkness” è un affresco lisergico ricco di suoni tra cui fa capolino anche il flauto.
L’organo torna protagonista in “Star Child”, brano dove la componente hard prog si manifesta in tutta la sua pienezza.
Ancora in evidenza l’Hammond in “Winter crow”, brano in cui il blues domina e ci regala dimostrazione della bravura di Katie.
Nuova interpretazione vocale da urlo in “Ramblin’ woman” dove emerge la sua verve folk, mentre un assolo di chitarra splendido dispensa emozioni a non finire.
L’onere e l’onore di chiudere un grande album spettano a “Reaper”, brano in cui, oltre alla voce, spiccano un riff e un assolo assassini, immersi in sonorità misteriose e liquide.
Sisteria, band da seguire con attenzione!
Katie Williams – vocals
Steve Boaz – drums, bass, guitar and keys
Nathan Lofties – vocals and guitar
Daniel Walker – keys on “Wade my way”, “Hunger”, “Star child”, “Winter crow” and “Reaper”
Richie Tarver – guitar on “Om/yes” and “Reaper”
Matthew Jewell – bass on “Om/yes” and “Reaper”
Lori Ann Wilde – flute on “Pale in the darkness”
David Bruster – guitarr on “Hunger”
Chris (Paco) Johnson – bass on “Hunger”
Kevin Webb – guitar on “Winter crow” and “Ramblin’ woman”
Michael Rose – bass on “Winter crow” and “Ramblin’ woman”
Mike Hosty – guitar on “Reaper”
Produced amd mixed by Steve Boaz