Purtroppo il tempo è tiranno e si sta portando via moltissimi eroi che hanno contribuito a rendere grande la musica rock.

Proprio due anni fa è stata la volta di Ken Hensley, storico organista e compositore dei mitici Uriah Heep, una delle band più importanti di sempre e, insieme a Deep Purple, Led Zeppelin e Black Sabbath, facente parte della quadrimurti dell’hard rock inglese dei ‘70.

Terminata la sua attività con la band, Ken ha proseguito una carriera solista che lo ha portato a incidere alcuni album e a suonare dal vivo sotto l’egida Ken Hensley & Live Fire.

I Live Fire a lui associati sono un gruppo hard rock, composto da chitarra, batteria e basso/voce che gli hanno permesso di potersi esibire e di poter incidere album, naturalmente insieme al suo inseparabile organo e, in alcuni casi, con la sua acustica.

Al di fuori dell’attività con Ken, la band ha deciso di proporsi sotto il monicker Wonderworld, mantenendo quindi un legame col mondo Uriah Heep, infatti è il titolo del loro settimo album in studio, ma determinando una loro propria identità, che, peraltro, ha una valenza internazionale, infatti, Ken Ingwersen e Tom Aire Fossheim, rispettivamente chitarrista e batterista, sono norvegesi, mentre basso e voce competono a un mito del rock italiano, Roberto Tiranti, già con Labyrinth, i fratelli De Scalzi e il mondo New Trolls, Vanexa,… e svariate altre entità.

Gli Wonderworld sono fautori di un classico hard rock radicato negli anni ‘70, ma nel quale si sente un retaggio ottantiano, in particolare Samson e dintorni.

All’attivo hanno tre ottimi album, semplicemente intitolati “I”, “II” e “III”.

Da poco sono usciti con un nuovo album, “Live fire” (ops), tributo interamente dedicato al loro compianto amico Ken Hensley e composto da tutti brani a sua firma, appartenenti sia al mondo Uriah Heep sia alla sua attività da solista.

Ecco quindi una scaletta dove compaiono “Sunrise”, “Easy livin’ “, “Gypsy”, “Circle of hands”, “Look at yourself” e “July morning”; tutti brani mostruosi sui quali non mi dilungo (chi non li conosce o è un giovane rocker che si sta formando oppure ha ancora molto da imparare sulla storia del rock), se non per dire che le versioni sono fedeli al tipico groove heepiano, con tanto di presenza di tre organisti ospiti, ma con una maggiore dinamicità tipica dei primi ‘80.

Molti diranno che avrebbero potuto mettere anche altre canzoni, d’altronde, un repertorio vasto come quello degli Uriah Heep consente di sbizzarrirsi; la realtà è che siamo di fronte a un tributo da parte di compagni di viaggio che hanno suonato spesso questi brani insieme a lui, per cui sono sicuro che la scelta sia stata dettata dal cuore.

In aggiunta ai brani succitati troviamo alcune canzoni che provengono dal mondo solista di Ken: all’intro strumentale “Live fire” segue l’epica “Ready to die”, tratta da “Trouble” (2013, Ken Hensley & Live Fire); “The curse” è un mid tempo alla Heep con una splendida apertura progressiva proveniente da “Faster” (2011, Ken Hensley & Live Fire); la toccante “The last dance” compare originariamente sull’omonimo album solista del 2003 (qui presente solo nella versione in cd), mentre il finale è affidato alla ballata “The longest night”, dal già citato “Trouble”, in cui lo stesso Ken Hensley duetta vocalmente con Roberto Tiranti.

Album suonato meravigliosamente da una band preparata e affiatata, dove spiccano la chitarra di Ken Ingwersen e, soprattutto, la superba voce di Tiranti, di cui a breve pubblicheremo una bella intervista.

Hensley dopo la sua “ultima danza” è entrato nella “notte più lunga”, ma, grazie ai capolavori che ci ha lasciato, la sua presenza è inalienabile.

Wonderworld:

Roberto Tiranti – vocals and bass

Tom Aire Fossheim – drums

Ken Ingwersen – guitars, backing vocals, chorus lead vocals on “The curse”, keyboards on “Live fire”, “Ready to die”, “The last dance” and “The longest night”

Guests:

Ken Hensley – lead vocals on “The longest night”

Einar Thorbjørnsen – hammond organ and keyboards on “The curse”

Lars Andre Kvistum – hammond organ on “Circle of hands”, “ Look at yourself” and “Gypsy”

Christian Nystrøm – hammond organ on “Sunrise”, “Easy livin’ “ and “July morning”