Gli anni Novanta in ambito rock, hanno vissuto il loro apice commerciale con il grunge che, partendo dagli U.S.A., in particolare da Seattle, si impose in tutto il mondo.

Tuttavia, dal punto di vista artistico, sono pure il periodo in cui emerse una branca della musica heavy che durante quella decade produsse i suoi primi e maggiori capolavori.

Si tratta del cosiddetto gothic metal, caratterizzato dalla fusione di elementi provenienti dal metal con altri propri della dark wave, due generi che ebbero il loro momento d’oro nel decennio precedente.

I Moonspell a loro agio nelle viscere della terra

Più precisamente, la prima band a piantarne il seme sono stati gli inglesi Fields of the Nephilim, attivi nella seconda metà degli ‘80 e mai celebrati proporzionatamente ai loro meriti, pur essendo autori di una serie di album di valore assoluto.

Scoccata la scintilla in terra d’Albione, è curioso di come il gothic metal si sia propagato con una serie di band provenienti da  svariati paesi; ecco quindi gli statunitensi Type O Negative, gli inglesi Paradise Lost, gli svedesi Tiamat e Therion, i finlandesi Amorphis, gli svizzeri Lacrimosa e i portoghesi Moonspell.

Proprio questi ultimi, con una discografia importante e seminali alle spalle, sono appena ripresentati con una nuova uscita discografica: “From down below”.

Ma è il sottotitolo “ Live 80 meters deep” a farci capire che ci troviamo davanti a un’opera destinata a entrare nella storia, non solo per la bellezza dei brani in essa contenuti, ma, soprattutto, per il luogo in cui si è tenuta la performance: in una grotta a circa ottanta metri di profondità!

L’idea è nata dal vocalist e leader Fernando Ribeiro durante una sua visita alle Grotas di Mira D’Aire in Portogallo insieme al figlio; questo complesso di grotte naturali lo ha talmente affascinato da cominciare a ipotizzare il progetto con il direttore del sito, peraltro fan dei Moonspell.

Il primo passo fu quello di scattare le foto della band per la copertina di “Hermitage”, album in studio del 2021, e di girare all’altezza del primo livello la videoclip del brano “Common prayers”.

Moonspell: il gothic metal al centro della Terra

Ma un lavoro improbo ha fatto sì che si sia potuto svolgere il concerto al vero e proprio interno, portando una musica caratterizzata da profondità in profondità… chiedo scusa per il gioco di parole.

Sessanta fortunatissimi fans hanno potuto assistere a un evento da ricordare più d’ogni altro.

Pur con una lunga discografia, la scelta della band è stata quella di proporre il succitato “Hermitage” quasi nella sua interezza con l’aggiunta di una bonus track, “The great leap forward”, tratta dalle session dello stesso album.

Tutti gli strumenti vengono esaltati dall’acustica determinata dall’ambientazione naturale.

La voce di Fernando Ribeiro diventa ancora più profonda, sia quando si esprime in maniera  fascinosamente baritonale sia nei passaggi più aggressivi.

La chitarra di Ricardo Amorim, già normalmente ricca di classe e gusto, qui assume una pienezza di suono fantastica che va a riempire ogni anfratto.

Eccellente la resa della sezione ritmica, con il basso di Aires Pereira che pulsa inesorabile e la batteria di Hugo Ribeiro (nessuna parentela col vocalist) che assume un’essenza tribale unica.

In ultimo, un plauso al fondamentale lavoro di orchestrazione da parte del tastierista Pedro Paixão.

Evito di dilungarmi nella descrizione dei brani, vista la qualità media elevatissima degli stessi.

L’album è uscito in doppio vinile e in una stupenda edizione composta da doppio dvd (nel secondo alcuni spezzoni da altri live e alcune videoclip),  blu-ray e cd… inutile dire che è fondamentale ascoltarlo, ma anche vederlo.

Chiudo sottolineando ulteriormente l’originalità di questo album dal vivo che senza dubbio andrà nelle prime posizioni dei miei sogni da macchina del tempo.

Ah, dimenticavo, tra i pochi fortunati spettatori  presenti c’è chi giura che stalattiti e stalagmiti, rimaste a bocca aperta, abbiano smesso di piangere durante la performance.

Recorded live 7/5/2021 at Grutas de Mira d’Aire, Porto de Mós, Portugal

Fernando Ribeiro – vocals

Ricardo Amorim – guitars

Pedro Paixão – keyboards

Aires Pereira – bass

Hugo Ribeiro – drums