Dal sottobosco musicale di Chicago arrivano i rockers Ervin Electric, entità che più underground di così non si può.

Il duo composto da Eric e Dana Ervin, aiutati da vari membri di altre band come Astral Wizard, Snakebite Delight, Mutha Trucka e Sleazy Owl, dà alle stampe il primo album omonimo, trentasei minuti di rock’n’roll melmoso, psichedelico e bluesy.

Registrato, mixato e prodotto da Eric Ervin, l’album in questione risulta un buon modo per uscire dai soliti ascolti per fare un tuffo in un sound che ricorda non poco i The Georgia Satellites e altre storiche realtà nate negli anni settanta.

La band porta il nome di una azienda che si occupa di impianti elettrici molto conosciuta dalle loro parti (Illinois), fondata dal nonno di Eric negli anni sessanta.

E l’elettricità non manca di certo a questa raccolta di brani che, partendo dall’opener “50.000 Watts”, fino alla chiusura lasciata al punk rock stoner di “Rise Demons Rise” non lascia trasparire nessun compromesso, solo rock’n’roll e spirito underground ben evidenziato dall’impatto e dall’attitudine che traspare dai solchi delle varie “Blind Coyote”, “Mind Grazer” o dal riff malsano di “Kill Shot”.

Escono prepotenti le ispirazioni degli Ervin Electric e non potrebbe essere altrimenti, il tutto ben impastato da paludosa melma bluesy, sporca e malaticcia il giusto per piacere sia agli appassionati dei rock’n’roll settantiano, sia a chi non può fare a meno di quel tocco sporco che sa di stoner/punk, consigliato.