Gli Epica sono una delle metal con influenze sinfoniche e gotiche più amate di questo millennio. Attivi dal 2003 hanno saputo conquistare un pubblico sempre più ampio, diventando da tempo un autentico punto di riferimento per le nuove band.
Capaci nel tempo di ampliare lo spettro compositivo, gli Epica hanno nella cantante Simone Simons il punto di forza, in possesso di una straordinaria vocalità lirica con estensione notevole e di una magnetica presenza scenica. Oggi la Simons debutta come solista ma, nonostante la scrittura, trascinata da un collaboratore e compositore di razza come Arjen Anthony Lucassen, si sforzi di guardare altrove: dall’industrial, al prog alla musica araba, il legame con gli Epica fatica ad essere reciso, anche perché la voce della rossa Simone è troppo caratteristica, per non lasciare un segno distintivo.
Questo non impedisce a “Vermillion” di essere un buon album, infatti l’energica “Aeterna” con inserti in latino, “In Love We Rust”, “Weight Of My World”, la ballata di pop metal notturna “Dystopia” con un bellissimo assolo di chitarra finale e con Simone che rievoca Kate Bush, la suggestiva “Vermillion Dreams” e l’oscura, ma ricca di melodia “Dark Night Of The Soul”, si fanno ascoltare con piacere, anche grazie allo stuolo di ospiti e collaboratori. Bel disco, tuttavia resta la sensazione che si poteva osare di più.