Gli Oceans Of Slumber sono oggi una delle migliori band che la scena prog extreme metal ci abbia regalato negli ultimi dieci anni.

Il gruppo texano, che gravita intorno alla straordinaria cantante Cammie Gilbert Beverly e al marito, nonché batterista e tastierista, Charles “Dobber” Beverly, pubblica tramite la Season Of Mist il nuovo album intitolato “Where Gods Fear To Speak”.

Diciamo subito che questa nuovamente bellissima opera torna a sonorità più estreme, recuperando in parte quelle atmosfere cangianti del capolavoro “The Banished Heart” per tornare così a quei cambi umorali che avevano imperversato nella prima parte di carriera, almeno fino all’album omonimo.

Il precedente “Starlight And Ash”, infatti, aveva lasciato intendere agli appassionati una tendenza a un più pacato sound gotico/progressivo, di livello straordinario per quanto riguarda qualità ed emozionalità ma sicuramente meno metallico.

Oggi i coniugi Beverly tornano a violentare lo spartito in molte parti del disco con un growl più presente e devastanti parti death metal; Cammie continua a regalare meraviglie con la sua voce che incanta come sempre, assolutamente unica ed emozionante, trasportando l’ascoltatore in un turbinio musicale che lascia senza fiato.

Non ci si aspettava una prova di forza come questo nuovo album in cui il sound varia da un metal estremo dal taglio progressivo a più rassicuranti momenti dove la furia si attenua per lasciare il palcoscenico alla voce femminile e, anche questa volta, non mancano passaggi che consentono alla band di intraprendere la via dell’eccellenza, su tutti la suite “Don’t Come Back From Hell Empty Handed” ed anche la title track si dimostra un pezzo significativo.

Inoltre, sono presenti in qualità di ospiti Mikael Stanne dei Dark Tranquillity (su “Run From The Light”) e Fernando Ribeiro dei Moonspell (su “Prayer”), a suggellare questo bellissimo ritorno.

Where Gods Fear To Speak” è un album che probabilmente farà discutere, soprattutto per la sua anima più estrema rispetto al recente passato, ma che ci consegna un gruppo che continua a fare la differenza nel mondo variegato del metal estremo e progressivo.