La strada intrapresa dagli heavy/doom/stoner rockers greci Under The Sun è quella già percorsa da grandi realtà della scena underground come The Death Spell e Peth, protagonisti con due degli album più intriganti e devastanti degli ultimi tempi.
Lasciamo allora che l’impatto potente e senza fronzoli di brani come “Smoking Angels”, opener dal taglio rock’n’roll alla Motorhead, o il doom sabbathiano della title track ci travolga, per un’immersione nel lato più selvaggio della musica del destino.
Detto questo, non si può che adorare un album come “The Bell Of Doom”, arrivato con la potenza distruttiva di un missile terra aria sulle scena heavy rock e che tanto ricorda i due lavori usciti dalle band nominate qualche riga fa.
Leggendo tra lo spartito e nel susseguirsi di riff indiavolati e senza compromessi di brani come “Cry Out” o “Going Down” troviamo quello che di meglio è passato nella scena underground e non negli ultimi cinquant’anni, tra ispirazioni settantiane, viaggi lisergici in deserti statunitensi negli anni novanta e cavalcate sonore di estrazione heavy metal in sperdute praterie ottantiane.
In tutto questo tsunami musicale i cinque musicisti greci sguazzano con mestiere e un approccio invidiabile, regalando mezz’ora abbondante di ottimo heavy rock.
La copertina aggiunge al lavoro quel tocco di psych rock che si evince anche nel sound melmoso, oscuro e martellante di queste otto nere perle.
Lasciate che la campana del destino rintocchi ancora una volta, non ve ne pentirete.