Arrivano da Sydney gli stoner rockers psichedelici Iron Blanket che, dopo tre singoli, rilasciano questo buon esordio intitolato “Astral Wanderer”.
La band australiana, composta dai cinque giovani musicisti Mark Londsdale e Tom Withford (chitarra), Nick Matthews (batteria), Charles Eggleston (basso) e Johann Ingemarr alla voce, suona una sorta di psych/stoner di matrice settantiana, ma con più di un piede negli anni novanta.
La psichedelia è parte importante del sound dei brani inclusi in “Astral Wanderer”, così come una certa propensione all’hard rock desertico suonato nella Sky Valley.
Fin dall’opener “Evil Mind” si viaggia a buona velocità, almeno fino a quel mezzo capolavoro che risulta “Kookaburra Nightmare”, otto minuti di passaggi lisergici e atmosfere cosmiche a metà strada tra Hawkwind, Pink Floyd e Kyuss.
Il resto dell’album mantiene alta l’attenzione, grazie all’alternanza tra le varie ispirazioni e anche quando lo spirito sabbathiano esce prepotente dalla title track, prendendo il sopravvento, il gruppo si destreggia a dovere.
Anche se la band australiana ce la mette tutta per non passare inosservata è difficile che possa travalicare i confini dell’underground con un album del genere, che resta sicuramente consigliato agli amanti di queste sonorità.