Anche se la Cigar Box Band arriva dal Brasile, terra fuori dalla cartina del blues, riesce comunque a dare vita ad un ottimo album d’esordio intitolato “Don’t Belong”.
Il trio è composto da Germano Renal al microfono, Fred Chamone alla chitarre e Paulo Espinha alla batteria ma la curiosità maggiore è lo strumento usato da Fred Chamone, la Cigar Box: si tratta a tutti gli effetti di un’antenata della chitarra elettrica, ha un suono particolare, popolare negli anni trenta, può riprodurre vari suoni e assomiglia appunto, nella sua forma più classica, a una scatola per sigari.
Con il contributo di due musicisti eccellenti come Eduardo Sanna all’armonica e Luciano Porto al contrabbasso, la band offre un album di blues rock eccitante, sanguigno e perfettamente in grado di competere con le realtà underground che affollano la scena blues odierna.
In trenta minuti circa le sette canzoni proposte spaziano dal classic blues del delta al rock duro anni settanta, dai Led Zeppelin del capolavoro “II” (“The Lemon Song”, brano che poco viene citato quando si parla di British blues, ne è uno spettacolare manifesto) agli ZZ Top.
Difficile nominare un brano rispetto ad un altro, perché la track list composta e la durata fanno di “Don’t Belong” una jam da godersi dall’inizio alla fine con almeno un tris di brani sopra la media comre “Don’t Believe”, la title track e la conclusiva “Turn The Stone”.
Se nel circuito del blues si comincia a parlare di questa band brasiliana lo facciamo anche noi di BackInRock, approfittatene.