I Brothers Brown sono un quartetto americano fondato da due musicisti di nome Paul Brown; il primo, da Nashville, tastierista dei The Waterboys e il secondo, da Los Angeles, chitarrista e cantautore noto per aver prodotto un buon numero di singoli da “Grammy” per artisti del calibro di George Benson, Al Jarreau e Norman Brown (tra gli altri).

Raggiunti da altri due musicisti di Nashville, dal curriculum importante come il bassista e cantante David Santos (Billy Joel, John Fogerty e Elton John) e il batterista Peter Young (The Burrito Brothers) i Brown danno alle stampe il loro secondo album intitolato “Nowhere Left To Go”.

L’album segue l’esordio “Dusty Road”, licenziato nel 2016, ed è accompagnato da una copertina coloratissima, dai rimandi flower power che ci dà il benvenuto nel classic rock di questi nuovi tredici brani.

Il sound segue la strada aperta dal primo lavoro, una route che ci porta a ritroso nel tempo, dove troviamo ad aspettarci quel rock tipicamente americano, cementato nel blues, nel soul e nella roots music.

“Nowhere To Go” è un album che, unendo tutti i brani, potrebbe benissimo risultare una lunga jam in cui, oltre ai generi descritti, non manca un tocco di psichedelia anni Sessanta, a ricordare che la bellissima copertina non è stata scelta per caso.

La band muove i fili come un burattinaio impegnato a far muovere le note verso un solare rock d’autore; l’energia sprigionata dalla chitarra impegnata in accordi blues rock è accompagnata da tastiere vintage che ne seguono gli umori, cangianti come le svariate atmosfere di questa splendida raccolta di brani che ha nelle varie “Runnin’ Blues”, nella title track, nella ballata country “High Up On The Mountain” e nella spettacolare  “Snakehole Road” le sue frecce da scagliare contro i cuori dei rockers sparsi per il mondo. Da non perdere per gli amanti di queste sonorità.