Può sembrare superfluo ribadire l’importanza che una band come i Therapy? ha acquisito da ormai più di trent’anni.
Chi c’era e ha vissuto l’impatto che il bestseller “Troublegum” ha riversato sulla scena Alternative di metà anni novanta, sa quanto noi appassionati aspettavamo il botto dopo il bellissimo “Nurse”, uscito nel 1992, due anni prima di quello che sarebbe diventato uno degli album più apprezzati in quel decennio.

La band di quel geniaccio di Andy Cairns, uno dei songwriter più sottovalutati della storia, ha continuato a sfornare dischi con un’invidiabile continuità che non li ha mai fatti stare troppo lontano dalle scene, arrivando con questo diretto in pieno volto intitolato “Hard Cold Fire”
al sedicesimo album a partire dal 1991, anno di uscita di “BabyTeeth”.
Alternative Rock/Metal/Punk e un senso melodico fuori dal comune rendono questa ennesima opera firmata Therapy? un esempio lampante di come, quando si è provvisti di talento, non contino l’età, il numero di dischi o le mode del momento.
La band irlandese è un’istituzione in un certo modo di fare Rock, ha influenzato un’intera generazione di gruppi, dall’Alternative al Punk Rock e anche dopo tanti anni i suoi lavori risultano freschi nell’impatto, potenti, melodici ma mai banali.
Andy Cairns (voce e chitarra), Michael Mckeegan (basso) e Neil Cooper (batteria), prodotti dall’amico Chris Sheldon, ci riversano così una valanga di riff e melodie racchiuse in dieci brani vibranti che, fin dall’opener “They Shoot The Terrible Master”, ci inchiodano al muro scaricando senza soluzione di continuità una serie di terribili colpi Alternative Rock/Metal/Punk, come sempre, da sempre. UNICI!