Il Blues è un genere così semplice e sanguigno che quasi non si crede che pochi accordi possano creare aure emozionali elevatissime; in questo si ritrovano affinità con il Doom Metal e se, ovviamente, i due generi sono galassie lontanissime in tutti gli altri aspetti entrambi vengono interpretati in maniera così varia da renderli molto meno prevedibili rispetto a quanto si possa pensare.

Per esempio, i The Record Company, band che con il suo debutto (“Off The Ground” del 2016) ebbe una nomination ai Grammy per il miglior album Blues contemporaneo, pubblicano il loro quarto lavoro, intitolato appunto “The 4th Album”, in cui il Blues del delta unisce le forze con il Rock del nuovo millennio, apre le braccia a contaminazioni di ogni sorta e ne esce vincitore.

Il basso pulsante di “Dance On Monday” apre il disco e favorisce l’accesso al mood di un album che rimarrà ad alta energia per tutta la sua durata; infatti è tutto un susseguirsi di sorprese questo nuovo lavoro della band di Los Angeles, caratterizzato a tratti dall’arpa di Chris Vos, perfetto sia al microfono che con l’armonica, mentre Alex Stiff al basso e Marc Cazorla alle pelli formano una sezione ritmica straordinaria nel variare ritmiche e creare muri di groove quando il sound rivolge con insistenza lo sguardo al nuovo millennio.

Ma “The 4th Album” rimane un disco blues e nel padre di tutti i generi sono ben salde le radici testimoniate da brani come “Highway Lady”, Patterns e la bellissima “Roll With It”, geniale canzone ai confini con il Rockabilly.

I The Record Company confermano tutta la loro potenza espressiva, continuando a impartire lezioni di grande delta blues con “Control My Heart Blues” e con la conclusiva “You Made A Mistake” in cui l’acqua della palude si alza, l’odore di umido e lo strisciare dei rettili si fanno più forti e fastidiosi e il Mississippi è più vicino di quanto si possa pensare.