Nell’immenso universo del rock una parte importante va sicuramente data alla scena Stoner /Desert Rock, magari poco gradita ai puristi di estrazione settantiana, ma assolutamente importante per l’evoluzione della nostra musica preferita, almeno da una trentina d’anni a questa parte.
E quando si parla di certe sonorità è automatico pensare alla scena della Sky Valley che, negli anni novanta, tanto ha dato in termini di qualità artistica.
Per la prima volta con la Ripple Music, divenuta label di riferimento in questi anni per i suoni Psych/Stoner/Hard Rock, i Duskwood pubblicano il loro secondo album sulla lunga distanza, dopo aver dato alle stampe un primo full lenght ed un paio di EP in una decina d’anni.
La band arriva però dal Serset, in Inghilterra, si tratta di Liam Tinsley (voce), Greg Watts (chitarra), Aaron Tinsley (basso) e Hugh Landon (batteria); il loro nuovo album si intitola “The Last Voyage” e continua la saga di un CowBoy spaziale in viaggio nel tempo, già affrontata in passato e raccontata con un Heavy Rock dalle connotazioni Stoner ma non solo.
Fin dall’opener “Vagrant”, infatti, veniamo catapultati nello spazio tra riff Heavy, Fuzz, Groove e Desert Rock.
I Duskwood non si fanno certo pregare nell’alzare il volume dei loro amplificatori, mentre i paesaggi cambiano nel lungo viaggio intrapreso dal protagonista, tra potenza Heavy, rallentamenti atmosferici di estrazione Desert, ed ipnotiche armonie psichedeliche.
“Gammon Lord” cala i ritmi come già descritto ed è questo su e giù tra rocciosi riff Heavy/Stoner ed arpeggi Rock che fa di The Last Voyage uno degli album più belli usciti ultimamente nel genere.
I contatti con band storiche e più famose come Kyuss e Wolfmother sono evidenti, senza che venga meno una personalità debordante nell’affrontare una materia meno scontata di quello che si crede, almeno se si vuole uscire dall’anonimato.
Registrato alla The Ranch Production House di Southampton da Neil Kennedy e Kurt Fagan, “The Last Voyage” è caldamente consigliato agli amanti delle sonorità descritte, parola di BackInRock.