Il mondo del rock è ricco di vicende strane ed una di queste riguarda proprio la Magia Nera, band proveniente dalle zone di La Spezia e già attiva dalla fine degli anni ‘60.

In quel periodo la band ebbe un’intensa attività live con concerti infuocati, soprattutto a base di cover dei grandi nomi dell’hard rock angloamericano (Grand Funk, Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Deep Purple, Uriah Heep,…), che gli valsero numerosi riconoscimenti (soprattutto al festival di Bottagna). A questo proposito, è interessante citare il libro “Rock, ribelli e avanguardie” di Diego Sanlazzaro in cui si parla della scena musicale spezzina, sia per le uscite discografiche sia per l’attività live.

Il 1973 sembrerebbe il loro anno, infatti, dopo aver superato un provino per la neonata etichetta Magma di Aldo De Scalzi, erano pronti per l’incisione del primo album; purtroppo, il destino non fu benevolo e così, per motivi imputabili a eventi nefasti, la band si sciolse… che fosse per magia nera?

Il loro hard rock oscuro contaminato di prog troverà la strada discografica solo nel 2017, quando la Akarma, celebre etichetta spezzina specializzata in ristampe, permetterà la pubblicazione del primo album dei suoi conterranei, “L’ultima danza di Ophelia”, composto da tutti brani dell’epoca.

A seguito di questo, il gruppo riprenderà vita e nel 2020 pubblicherà il secondo lavoro, “Montecristo”.

Oggi, a distanza di tre anni, ci troviamo di fronte all’uscita del nuovo “Vlad”.

Si tratta di un concept album basato sul libro “L’innocenza di Dracula – apologia di un vampiro” (allegato alla versione in vinile) il cui autore, Bruno Cencetti, è anche il chitarrista/cantante della band, nonché autore di musiche e testi e unico membro originale superstite.

Nel libro e nell’album, la figura del vampiro emerge nella sua veste più romantica, innocente e triste allo stesso tempo.

La nascita del Vlad viene raccontata nel brano iniziale, “La protogenesi”, un recitativo in cui la voce di Cencetti assume toni cantautorali, stile Ivano Fossati, su un tappeto acustico.

“Vlad il condottiero” comincia a far emergere il dna rock della band, ispirata al mondo Deep Purple e Uriah Heep per via dell’uso di tastiere vintage.

Il leader dei magia Nera Bruno Cencetti mostra orgoglioso una copia di “Vlad”
(Archivio Facebook della band).

Un crescendo possente e la conclusione dominata dai tasti d’avorio di Luca Tommasi garantiscono ad “Ali nel buio” le caratteristiche di un brano hard prog a tinte fosche di grande levatura.

In “Dolce sentire”, un’intro di tastiere introduce ad un riff pesante di puro hard rock corredato da un cantato che sa destreggiarsi abilmente tra toni aggressivi e altri più pacati.

L’essenza hard rock, intervallata a momenti più atmosferici, costituisce anche la struttura di “Amore di una notte”, con una solista che lascia il segno.

Le note dei “Carmina burana” caratterizzano l’inizio di “Freddo sacello”, ottimo brano che si muove sulle coordinate dei due precedenti.

“Frassino nel cuore” mantiene la matrice hard prog, qui inframezzata da momenti folkeggianti.

L’ultimo brano, “Atto finale”, vede protagonisti tutti gli elementi che caratterizzano la band: ottima solista, organo, alternarsi tra il cantato recitato dei momenti acustici e quello più sanguigno delle parti più dure.

Una menzione particolare ai testi di Cencetti, adatti al contesto sonoro nel quale si muovono.

Alfredo Peghini – basso e chitarra acustica

Alvaro Lazzini – batteria

Bruno Cencetti – chitarre, voce

Luca Tommasi – tastiere