Uno dei più grandi tastieristi in circolazione torna sul mercato con un nuovo album intitolato “A World For Fightining For”; si tratta di Lachy Doley, musicista australiano soprannominato nella scena Blues Rock il Jimi Hendrix dell’organo Hammond.

Nel corso di una carriera invidiabile come session, “Doley” ha collaborato con mostri sacri del Rock e del Blues come “Jimmy Barnes”, “Glenn Hughes”,”Billy Thorpe”e Joe Bonamassa; inoltre, ha pubblicato una manciata di album come “Lachy Doley Group” e un paio dove figura solo con il suo nome.

L’ultimo lavoro, uscito in pieno lockdown causa Covid, era stato “Studio 301 Sessions”,un immenso doppio album registrato live in studio con una serie di musicisti e ospiti al microfono e una ventina di fortunate persone ad assistere a quello che è stato in tutto e per tutto un evento.

Oggi il mago dei tasti d’avorio, in particolare dell’Hammond (considerato da “Glenn Hughes” il più grande tastierista vivente). ci regala un album di innata classe, in cui il suo talento è soprattutto messo al servizio dei brani che, fin dalla title track posta in apertura, variano tra Soul, Funky e Blues Rock.

Lachy Doley in azione, il Jimi Hendrix dell’organo Hammond!!

Ad accompagnare in questo viaggio musicale il Lachy troviamo i due figli di Jimmy Barnes (Jackie alla batteria e Mahalia ai cori), Joel Burton al basso, Ray Cassar alla tromba, Anthony Kable al trombone e Matt Kegan al sax,oltre a Jade Macrae, Bec Jensen e Karen e Lee Andrews ai cori.

Tanta classe, ottime idee e arrangiamenti pieni vengono esaltati da strumenti che si muovono come un’orchestra al servizio di un Doley che non risparmia virtuosismi, sempre perfettamente inseriti nell’economia dei brani, ma quando è il Blues a prenderci per mano, come nella stratosferica “Gone”, il livello emozionale sale a livelli altissimi.

Doley lascia che da ogni canzone l’ascoltatore individui agevolmente il mood che lo ha ispirato, indipendentemente che si tratti di Soul, Rock’N’Roll o R&B.

In definitiva, “A World For Fightining For” è un ottimo album che conferma l’abilità del tastierista australiano, in attesa di rivederlo all’opera nel nostro paese al più presto per supportare questa nuova raccolta di brani e regalarci la solita, sorprendente esibizione dal vivo, un contesto che appare quanto mai congeniale.