Jason Ricci è un fenomenale armonicista nato nel Maine da anni sulla scena con vari progetti, intervallati dai suoi tanti problemi, soprattutto legati alla tossicodipendenza.

Artista dal talento immenso ma fuori da ogni clichè, Ricci torna sul mercato con questo bellissimo album targato Jason Ricci And The Bad Kind, dopo che, negli anni scorsi ha pubblicato un buon numero di album prima a proprio nome e successivamente come Jason Ricci & New Blood. E’ ovvio che un sound guidato dall’armonica non può che sedersi sulle sponde del Delta di quel Mississippi che, nel suo lento scorrere, ha fatto da culla (tra leggende e vita vissuta) al padre di tutti i generi.

“Behind The Veil” mette l’armonica del musicista statunitense sotto i riflettori, il tutto con l’accompagnamento di una band di talenti della scena come Brent Johnson alla chitarra, Jack Joshua al basso e voce, John Perkins alla batteria e Kaitlin Dibble al microfono, mentre la talentuosa chitarrista Joanna Connor regala un cameo in “No Way”.

L’album si dipana tra brani propri e classici del Blues: Ricci ha esperienza e personalità sufficienti per dare ad ogni brano il proprio personale tocco, grazie a un curriculum che vanta collaborazioni con icone del calibro di Johnny Winter, Walter Trout e Anna Popovic, sicché l’album scorre fluido sul letto del grande fiume tra traditional e inediti.

L’intensità emozionante sul palco di Jason Ricci

Tutto l’album è un susseguirsi di emozionanti parti di sanguigno Blues tradizionale, da una “5-10-15” cantata splendidamente da una Dibble in splendida forma, allo stratosferico Blues scritto dal bassista Jack Joshua e intitolato “Circle Du Soleil”, dove Ricci e la sua armonica non fanno prigionieri.

“Wrong Kind Of Easy/Nobody But You” è un medley di due classici scritti da Little Walter e Walter Spriggs dei Five Echoes negli anni cinquanta, in cui l’armonicista del Maine e la cantante di Boston sono protagonisti di performance eccezionali.

Ancora una menzione per il classico dei classici del Delta Blues, “St.James Infirmary” che la band in stato di grazia regala facendoci viaggiare nel tempo e nello spazio.

“Behind The Veil” è un ottimo lavoro, magari di nicchia e indicato soprattutto a chi ama il blues e conosce bene la materia, ma ugualmente consigliato dal sottoscritto anche a quei Rockers che non temono le sfide. Blues on!