Pochi mesi fa, su queste “pagine”, avevo recensito l’album solista “Animatesi” di Sophya Baccini e avevo posto l’accento sui vari progetti e le molte collaborazioni di questo talento dell’arte e della musica, degno della città da cui proviene: Napoli.
Sophya Baccini’s Aradia è la creatura in cui emerge la sua anima progressive.
Rispetto al meraviglioso predecessore “Big Red Dragon”, è stata quasi interamente stravolta la formazione; infatti, oltre a Sophya e alla fedelissima Marilena Striano (piano, tastiere e voci), sono entrate in formazione Chiara Cotugno (batteria e voci), Francesca Masucci (violino), Anais Noir (basso e voci) e Sonia Scialanca (chitarre, sax e voci).
Tutte queste splendide musiciste vanno a costituire una delle poche band prog interamente al femminile in circolazione… da qui “correre con i lupi”.
“Big Red Dragon” era un concept incentrato sull’arte pittorica di William Blake e risentiva delle svariate collaborazioni con i superospiti presenti in quasi ogni brano dell’album: Steve Sylvester (Death SS), Roberto Tiranti (tra gli altri Labyrinth, Vittorio De Scalzi e la Storia dei New Trolls, Wonderworld,…), Sonja Kristina (Curved Air), Lino e Irvin Vairetti (Osanna), Christian Decamps (Ange), Elisa Montaldo (Il Tempio delle Clessidre),…
“Runnin’ with the wolves”, non è un vero e proprio concept e fa intravedere una maggiore omogeneità compositiva in quanto frutto dell’inventiva della Baccini con la collaborazione dell’intera band che ne ha di fatto incrementato l’essenza classica… logico, visto il curriculum delle varie componenti che si aggira su questi territori.
La title track apre l’album e gli strumenti intervengono a uno a uno prima di amalgamarsi in un insieme spettacolare dove vanno a spaziare la superba voce di Sophya e il melanconico violino di Francesca Masucci, oltre alle capacità corali della band che ricordano i mondi New Trolls e Gentle Giant.
“La mia soluzione” è introdotta da vocalizzi che riportano alla mente alcuni aspetti dei Magma e Universal Totem Orchestra, per poi svilupparsi su un andamento prog in cui fanno capolino interventi di un ottimo sax e del solito magnifico violino, senza contare gli stacchi di Chiara Cotugno, batterista di grande personalità.
Tinte più oscure caratterizzano “Ordalia”, dove arrangiamenti orchestrali e una grande sezione ritmica fanno da base a una interpretazione magnifica di Sophya Baccini; ottimi l’assolo di Sonia Scialanca e il lavoro di Marilena Striano.
“Never” è una ballata sognante dove ancora voce e violino spadroneggiano.
La band osa ancora andando coraggiosamente a cimentarsi in un concerto grosso che testimonia una volta in più la sua qualità assoluta e con “Continua” tocca il vertice dell’album; eccellente il contributo vocale di Anais Noir.
Il ritornello in Francese di “Gargantua”, con tanto di pronuncia con erre moscia, aggiunge fascino a un brano meraviglioso che ancora una volta fa emergere l’anima classica del sestetto.
Finale affidato a “Sleepin’ with the lioness”, altra ballata in cui emergono le capacità vocali non solo di Sophya, ma anche delle altre ragazze che regalano un intervento d’insieme eccellente che ancora rimanda al mondo dei maestri New Trolls.
Sottolineo ulteriormente la bellezza di questo album coraggioso… d’altronde, ci vuole coraggio a correre o dormire con lupi e leonesse.
Un plauso anche alla copertina di Nik Guerra, capace di ritrarre anche l’anima dei protagonisti.
Aggiungo che, da poco, queste meravigliose artiste si sono esibite sul palco del ProgFest al Porto Antico di Genova dove lo hanno presentato per intero e dove hanno offerto una prestazione maiuscola.