Nato durante la pandemia, chiusi in casa, tra scambi di file, riunioni zoom ed incazzature con il mondo che va a rotoli, il quarto album tra Slash e Myles Kennedy, porta più punti all’ex cantante dei Mayfield Four che al riccioluto chitarrista.
Queste dieci canzoni funzionano a singhiozzo, ma parlare di delusione come ho letto altrove è fuori luogo. Certo, alcune volte la sensazione è che si sia optato per un “buona la prima”, perché Slash ha cercato l’istinto, ma “Fall Back To Earth” e “Spirit Love” sono grandi brani, che rinverdiscono la tradizione del classic rock riletto in una chiave attuale. In questa ottica “April Fool” è un brano che potrebbe conquistare tutti gli innamorati dell’hard anni ’70.
Slash si concede sempre il giusto spazio alla solista, e la sensazione è che la band sia più uno stimolo che un esercito di soldatini al suo servizio. Non la miglior collaborazione tra Slash e Myles Kennedy (che ha sfoderato gli artigli con il suo ultimo lavoro solista “The Ideas Of March”), ma state sereni, perché le buone vibrazioni non mancano.