Si sorride leggendo la sua biografia, dove è lo stesso protagonista ad ironizzare sulla sua posizione di esordiente non più di primo pelo.

Tuttavia “Nato nel Medioevo” ha un gusto pulito, sincero, dal tocco giovanile, dove l’amore è al centro di tutto, raccontato con eleganza e leggerezza. Questo album è il secondo (dopo “Bellissimo” del 2016), per questo artista bresciano che si definisce “Cortigiano dell’amor cortese. Cantautore dal Medioevo”.

Con un’immagine vintage, che ricorda i Beatles in visita in India, Luca Ploia, scrive piccole gemme di pop cantautorale, che piacciono sin dal primo ascolto, arrangiate da Antonio Giovanni Lancini che con Paolo Salvarani, riviste anche il ruolo di produttore.

Da questa collaborazione vengono fuori  nove tracce che non si possono non adorare, piccoli pastiche di pop elegante, che Luca canta con voce profonda ed intonata, gestendo ogni melodia con padronanza.

Dopo la sbarazzina “La felicità è una questione di spazio”, arriva “Il mio grido per te” la prima fermata per entrare nel viaggio di questo album che ad ogni ascolto fa crescere la sua bellezza. Il singolo “Buongiorno Amore” incanta nella sua docile poesia, mentre “Sonno profondo” con un inizio alla Billy Joel si sviluppa su un coro irresistibile. “Fottuto egoista” ha un tratteggio che ricorda gli Stadio, mentre “Proibito svanire” è una ballata deliziosa, che Luca canta con la brava Stefania Martin, e che dal refrain estirpa una forza emotiva che emoziona (“Prendi l’amore che meriti lasciandoti amare un po’… proibito svanire…”).

Il disco si conclude con “Storie di tutte i giorni”, rifacimento credibile di un grande successo di Riccardo, qui riletta solo con viola, violino e tastiere e che testimonia ancora una vota il gusto estetico del protagonista.

Senza urlare, evitando inutile lungaggini, ma fissandosi sull’essenziale, Luca Ploia pubblica un album che a Sanremo, quel palco da dove lui stesso dice di aver attinto più volte ispirazione, splenderebbe di luce propria ed intensa!!

Complimenti!!