Onesto, vero, emozionante e spietato. Probabilmente la più bella testimonianza di una rock band sino ad oggi raccontata televisivamente. E, la cosa affascinante, è che piacerà a tutti, anche a chi non ama la band, perché non è la celebrazione dei Bon Jovi, pur raccontati con dovizia di particolari nei loro quattro decenni di storia, è un viaggio meraviglioso, nei desideri di alcuni ragazzini che a metà anni ’70 sognavano di conquistare il mondo con la loro musica.

I Bon Jovi a metà anni ’80: il grande successo è alle porte!!

Ci riusciranno. Ma a che prezzo? Queste quattro puntate in lingua originale sottotitolate in italiano, per un totale di circa sei ore, dirette e montate egregiamente da Gotham Chopra, che intrecciano filmati d’archivio sgranati e racconti recenti, svelano la potenza del successo e le sue trappole, il fascino della fama e il suo volto luciferino nascosto.

Al centro di tutto il leader Jon Bon Jovi, che si apre con una lealtà disarmante, svelando tutte le sue fragilità, con i sentimenti contrastanti di un leader che deve prendere decisioni ogni momento, pur sapendo che qualcuno soffrirà. Decisioni che, va detto, quasi sempre si sono rivelate vincenti.

Il ritmo della serie è garantito della continue testimonianze di tanti protagonisti: musicisti (tutti, anche i meno noti: Tico Torres il saggio, David Bryan il saltimbanco sempre con il sorriso, Phil X, lo spaesato felice, Everett Bradley l’uomo dal cuore grande), manager (Doc McGhee sorride, ma digrigna i denti quando racconta il suo licenziamento nel 1991), fonici, produttori, compositori (sempre piacevole ascoltare le considerazioni serene di Desmond Child), personaggi di contorno e famosi, come la toccante amicizia con Bruce Springsteen, che offrono una moltitudine di punti di vista, spesso differenti, ma che convergono in un’unica direzione: l’indiscusso talento di Jon Bon Jovi come autore, cantante e frontman e la sua lealtà, messa sempre al servizio per il bene comune, per offrire ai fan la miglior versione della band, per quella che a tutti gli effetti i protagonisti chiamano “famiglia”.

Non mancano i momenti tristi: la morte del primo bassista Alec John Such, la separazione con il fratello di vita Ritchie Sambora, chitarrista e cantante ricco di talento che di fatto non ha mai accettato fino in fondo il ruolo di spalla di Jon, il vero polo d’attrazione di fan e critica. E sono proprio le tante dichiarazioni del chitarrista uno dei punti di forza delle interviste, onesto con sé stesso e coraggioso nell’ammettere tutto, soprattutto gli errori.

1995: I Bon Jovi conquistano per tre sere lo stadio di Wembley!!

La serie si muove su due piani: il racconto della storia giorno dopo giorno, con la bellezza che i sogni diventato realtà, l’arrivo del successo planetario, milioni di dischi venduti, i tour mondiali e gli stadi pieni ovunque, e di contro i sacrifici e le insidie che lo stesso comporta, l’ingresso nella “Rock And Roll Hall Of Fame” nel 2018, e in parallelo il ritorno nel 2022, carico di aspettative e paure, con la voce di Jon che perde i pezzi e il timore di non farcela più. Ed è questa la parte più bella, emotiva ed umana: la fragilità dell’eroe, la paura dell’idolo valoroso di doversi arrendere al tempo che passa, con lo scoramento dopo alcuni concerti macchiati da una voce assente, i mesi di atletica e logopedia che seguono l’intervento alle corde vocali del giugno 2022. Non manca il giusto spazio alla filantropia della famiglia Bon Jovi, con l’importante contributo pratico ed amministrativo della moglie Dorothea. La famiglia tutta si adopera per aiutare i poveri e i barboni con The Soul Kitchen, ristorante eco-solidale (pasti ai “senza tetto” ad un dollaro durante il Covid!), e la decisione di schierarsi politicamente con il sostegno ad Al Gore, senza dimenticare “American Reckoning”, brano dedicato a George Floyd (ucciso da un poliziotto il 25 maggio 2020 a Minneapolis) che scatenò rivolte e la creazione del movimento #blacklivesmatter.

Jon Bon Jovi oggi, uno splendido uomo maturo che rispetta la sua fama e aiuta il prossimo!

La serie termina con il brano della rinascita “Legendary”, che apre l’ultimo recente album “Forever”, con l’ex ragazzino sexy che è diventato uno splendido uomo maturo. Ci sarà un tour a sostegno del disco? Ad oggi non lo sappiamo, ma come dice Jon: “Se capirò di non farcela, non è un problema, posso solo dire che è stato un viaggio bellissimo e saluterò tutti: Thank you and goodnight”.

M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O!