Quando una ricetta prevede ingredienti succulenti come brani variegati e azzeccati, copertina accattivante, una frontwoman carismatica e talentuosa, le giuste dosi di occult e dark e a questi aggiungiamo l’idea e il songwriting di Leif Edling (Candlemass e Avatarium) e la produzione di Marcus Jidell (Avatarium), possiamo essere sicuri di trovarci di fronte a un piatto speciale.
The Crypt nascono a Stoccolma proprio da un’idea di Edling che coinvolge alla voce Pepper, già cantante e attrice di burlesque, per il singolo “Into the crypt” del 2021 che già fa drizzare le antenne ai fortunati che ne vengono a conoscenza.
Siamo però ancora in periodo covid e i disagi derivati dalla pandemia impediscono al progetto di decollare; tuttavia, l’ardore innescato continua a covare sotto la cenere fino a divampare proprio in questi giorni con l’uscita ufficiale del full lenght omonimo che si propone come un concept incentrato sulla figura della metal priestess.
L’album è stato interamente composto da Leif Edling già nel 2021 e vi suona anche il basso, così come le parti di chitarra sono ad appannaggio di Jidell,
La line up ufficiale attuale è quella che è stata scelta per supportare il progetto e renderlo operativo anche dal vivo.
L’intro maestosa e gotica anticipa “Into the crypt”, un brano heavy di impatto, oscuro e maligno quanto basta, in cui la voce si trova a proprio agio.
“Mistress of fire” ha una prima parte anthemica, lasciandosi poi andare a un momento doomeggiante ricco di enfasi.
Una splendida apertura chitarristica introduce il mid-tempo di “Metal priestess” con cui la band tende a omaggiare la figura della vocalist e il soggetto del concept.
Il primo singolo è “I love the darkness”, ballata gotica ammaliante che mi ricorda certi Creeper ed è presentata da un video di animazione.
L’impatto arcano di “Cemetery children” è seguito da “Night of the devil” che col suo heavy goth offre un refrain memorabile, facendo presagire una notevole attitudine live.
In “Open the gate”, le romantiche parti acustiche, alternate a momenti possenti, mi ricordano alcuni aspetti caratteristici dei sopracitati Avatarium, compresi tappeti di tastiere e solista in auge.
Anche “Halos” è ricca di pathos ed è caratterizzata da affascinanti crescendo e condita da un assolo di grande gusto.
Chiudono le melodie accattivanti e drammatiche di “Who broke the coffin” con i suoi arpeggi acustici, la splendida voce e un cello struggente
Preciso che l’accostamento al doom che ho visto consultando il web è azzardato, forse per il coinvolgimento di Edling e Jidell, ma, salvo qualche sporadico passaggio non lontano dalla musica del destino, la proposta è e vuole essere un heavy coinvolgente intriso di gothic e dark.
“The crypt”: un album che riscuoterà consensi trasversali, in attesa di poterli vedere presto dal vivo.
Formazione che ha suonato sull’album:
Pepper – voce
Danne McKenzie – batteria
Marcus Jidell – chitarra e basso
Leif Edling – basso
Carl Westholm – tastiere
Stefan Berggren – cori
Formazione attuale:
Pepper – voce
Danne McKenzie – batteria
Rigor Mortimer – basso
Dave McKenzie – chitarra
Floke – Tastiere