Da oltre tre decenni gli svedesi The Quill cavalcano l’hard rock screziato di stoner e doom. Di fatto, pur non trovando mai uno spicchio di vera luce, sono tra i migliori protagonisti dell’hard rock di questo millennio ed hanno contribuito al ritorno dello stesso, sfoderando un paio di album micidiali ben prima che nuovi eroi tirassero fuori gli artigli.
Questo decimo album di studio segue le orme degli ultimi lavori, riff mastodontici che si accoppiano con le strepitose melodie vocali di Magnus Ekwall, uno dei fuoriclasse dell’underground che, con il dovuto rispetto per i The Quill, avrebbe meritato ben altra carriera. In un misto strano e credibile di Black Sabbath, Rainbow e Kyuss, il quartetto scrive altre nove tracce che non mostrano un solo cedimento. La grande forza è la melodia rovente che attanaglia ogni traccia e su tutte cito “Hawks & Hounds” che si apre con atmosfere orientali sui cui Magnus disegna una linea vocale sensuale e in un crescendo continuo, il pezzo si trasferisce in “L.I.B.E.R.”, una vera cannonata di heavy rock stoner, mentre la slide guitar prepotente di “Sweet Mass Confusion (All Rise Now)” ed una sezione ritmica vulcanica, dimostrano come anche tecnicamente il gruppo sia ad un livello d’eccellenza.
Dispiace solo che da alcuni album, diventati un quartetto, il gruppo abbia emarginato l’organo Hammond, eliminando quel meraviglioso tocco alla Deep Purple. Tuttavia questo non impedisce ai The Quill di continuare ad essere una delle più convincenti macchine di potente hard rock radicato nei seventies. Per gli eroi underground svedesi un altro album imperdibile.