To The Max “Midnight tea” (autoproduzione, 2023)

Giovane trio veronese che ha scelto la strada dell’autoproduzione e che punta tutto sull’attività live. Per ora la scelta è vincente perché la band; composta dai fratelli Alessandro e Nicola Marchi (rispettivamente batteria e cantante principale e chitarrista) e dal bassista Mattia Fraccaroli; è costantemente “on the road” tra un palco e l’altro e in questo modo si fa conoscere e vende il proprio materiale. Ma il vero motivo è la qualità della loro proposta, un hard & heavy potente, diretto, suonato con tecnica ed entusiasmo e, garantisco, il repertorio funziona. Qualche riferimento? Motörhead, Saxon, Anvil e naturalmente i maestri AC/DC. Se capitano dalle vostre parti correte a vederli, vi elettrizzeranno! (Gianni Della Cioppa)

Ikitan “Twenty Twenty” (autoproduzione, 2020)

Recuperiamo questo mini album dei liguri Ikitan che – ecco spiegato il titolo – dura 20 minuti e 20 secondi e, ulteriore curiosità, è uscito il 20 novembre 2020. Tutto raccolto in un unico brano che, come se fosse una suite che ospita vari momenti, tracima post rock, psichedelia, prog, stoner, metal e tanto altro. C’è coraggio e qualche passaggio a vuoto, tra lo sbadato e il forse, ma nell’insieme il fascino vince. Dicono di improvvisare sul momento. Possiamo anche crederci e comunque, se fosse così, funziona. (Gianni Della Cioppa)

Deviate Damaen “Soqquadro Tanz” (Autoprodotto, 2023)

Arrivano da Roma e negli anni ’90 erano conosciuti come Deviate Ladies, autori di un rock estremo dalle tinte gotiche ad un passo dal black metal. A fine decennio cambiano nome in quello attuale e si dedicano ad un doom metal sovversivo e avanguardistico, esattamente come i loro testi. Questo quinto album, a leggere la biografia, mescola l’impossibile, punk, industrial metal, euro-disco e folk. D’altronde cosa aspettarsi da una band che apre il disco con “Proudly Boomer”, un misto di black, disco music e glam? E continua con brani che rimbalzano tra Depeche Mode, Turbonegro e Slayer . Sin dalla copertina, la band mette in atto una ribellione, che continua anche nel titolo che, attenzione: la versione completa è: “Soqquadro Tanz – Our Danceable, Subversive And Explicit Cumshot Against All Woke Fluffers Of Cancel Culture”. Comprate il cd, potrebbe diventare l’unica forma di ascolto, perché in passato sono stati censurati da Bandcamp, Wikipedia, Discogs e Spotify. Anche solo questo: applausi!! (Gianni Della Cioppa)

The Healing Process “Locked Inside Yourself” (autoprodotto, 2022)

Condividono con gli Ikatan, citati in questo blocco, il batterista Enrico Meloni (anche con gli Exhpiatoria), e sono un duo killer che suona un heavy metal speed che sfocia nel thrash, imperniato su una chitarra acida, che si divide tra riff spaccatimpani ed assoli taglienti. A picchiare sui tamburi ci pensa Enrico appunto, che viaggia a velocità supersoniche per reggere l’onda d’urto dei riff del suo collega Carlo Braccio, che si occupa anche del basso e delle parti vocali. Ha senso citare Anthrax, primi Metallica, Overkill e Testament senza apparire quelli che fanno il compitino? Non lo so, ma sinceramente ascoltando un brano come “Slave To The Norm” dove domina il basso dell’ospite Charles Berthoud, fatico a trovare altri riferimenti. La vecchia scuola che piace. (Gianni Della Cioppa)