I Dool arrivano dalla terra di tulipani e mulini a vento e hanno origine da una costola dei The Devil’s Blood, band dedita a un occult rock molto ispirato e autrice di tre album e alcuni singoli tra il 2008 e il 2013, per poi stoppare la propria attività a seguito della tragica fine di Selim Lamouchi, chitarrista, cantante e principale compositore del gruppo, morto suicida nel 2014.

Nel 2015 il bassista Job Van De Zande e il batterista Micha Haring (entrambi provenienti dai succitati The Devil’s Blood) insieme ai chitarristi Nick Polak e Reinier Vermeulen e al/alla cantante Ryanne Van Dorst (dal 2022 Raven Van Dorst) formano i Dool che, pur mantenendo i connotati oscuri della band d’origine, spostano l’asse da suoni prevalentemente settantiani a un mix azzeccato tra hard rock, darkwave e psichedelia.

Celebrazione live per o Dool, una delle band europee più interessanti nel circuito dark gothic rock!!

L’inizio è col botto, un singolo di quelli giusti, “Oweynagat”, e una partecipazione infuocata al Roadburn Festival permettono che il primo album “Here now, there then” (2016) riceva ottimi consensi.

Nel 2020 è la volta dello splendido “Summerland”, ma la rincorsa per fare il definitivo salto è ostacolata dalla pandemia che di fatto impedisce alla band di promuovere l’album attraverso un’adeguata programmazione concertistica.

Proprio questo inaspettato impedimento fa crescere il desiderio di dimostrare come possano rendere le loro canzoni con l’energia dell’esibizione live; da qui la decisione di far uscire un album dal vivo registrato presso l’Arminius Church, chiesa estremamente affascinante e sita nella loro città di provenienza: Rotterdam.

La scaletta, per i motivi di cui sopra, privilegia il secondo album proponendolo quasi interamente, senza tralasciare i brani più rappresentativi del primo, compreso il succitato singolo che li ha lanciati, e la proposta di una cover, “Love like blood”, dei seminali Killing Joke, indubbia fonte di ispirazione insieme ai Sisters of Mercy.

L’album cattura fedelmente l’energia e il dinamismo della band in sede live, con una produzione che ne esalta le varie caratteristiche, su cui si erge a protagonista assoluta la voce calda, potente, drammatica e ambigua di Raven che va a esaltare il lavoro del resto della band completamente a suo agio in un contesto sonoro che gli appartiene appieno.

Difficile resistere a melodie oscure e potenti come “Wolf moon”, “God particle” e “Summerland”, ma tutto il repertorio è di alto livello.

Band da scoprire e approfondire.

Band:

Raven Van Dorst – voce e chitarra

Nick Polak – chitarra

Omar Kleiss – chitarra

JB Van Der Val – basso

Micha Haring – batteria