Amati e coccolati dalla critica, eravamo in molti a voler scoprire cosa ci avrebbero regalato i dublinesi Fontaines D.C., dopo gli acclamati due album precedenti (tre se si considera “Live At Kilmainham Gaol” dello scorso anno).
E dopo l’ascolto di “Skinty Fia” (una vecchia imprecazione in irlandese usata dalla band spesso durante la pandemia!!) la prima impressione è di assoluto stupore. Chi si aspetta una copia del precedente “A Hero’s Death” o ancora più del fortunato esordio “Dogrel” rimarrà fortemente spiazzato. L’inizio è fulminante, la componente folk primeggia, la voce accompagna il tutto con la caratteristica cantilena post punk tanto in voga al momento, e di chitarre elettriche distorte neanche l’ombra.
Addirittura la stupenda “The Couple Across The Way” si snoda lungo una triste melodia, accompagnata esclusivamente da una fisarmonica. Solo nel brano che intitola l’album e in “Roman Holiday” troviamo tracce, seppur minime, della prima fase della band, dove l’approccio elettrico si fa sentire di più. “Skinty Fia” non è assolutamente un disco facile, richiede lunghi ascolti per essere assimilato e soprattutto capito, ma una volta superata lo scoglio iniziale di stranita sorpresa, quello che rimane è l’infinito talento dei cinque di Dublino.
I Fontaines D.C. sono la conferma che oltre i cliché, il rock può ancora offrire un motivo per stupire.
Spiazzanti e geniali.