Dopo un mini-lp e due album in continuo crescendo, c’era molta curiosità intorno all’uscita del nuovo “Isle Of Wisdom” degli svedesi Hällas e devo dire che le aspettative non sono state disattese.

L’inattività concertistica conseguente alla pandemia ha permesso alla band di concentrarsi sulle nuove composizioni e questo si nota durante l’ascolto.

Svariate sono le influenze che emergono dall’ascolto: la sezione ritmica, soprattutto nei pezzi più duri, mi ricorda certi Iron Maiden; l’uso dell’hammond tradisce amore per gli Uriah Heep (come potrebbe essere diversamente); la doppia chitarra strizza l’occhio agli Wishbone Ash in generale e agli Ashbury (straordinaria cult band americana) in particolare; il gusto epico rimanda ad alcune cose dei mitici Warlord e ancora ai suddetti Ashbury; la voce di Tommy Alexandersson, teatrale e drammatica da cantore medievale, fa pensare alla vena più folk del prog inglese.

È un album dove tutto è equilibrato alla perfezione: l’hard con il prog, il folk con l’epicità, i suoni più settantiani guidati dall’hammond con quelli più ottantiani con il synth in primo piano,… lo spazio con il tempo.

I brani sono tutti di alto livello, posso citare per gusto personale l’iniziale “Birth/Into darkness” caratterizzata da un ritmo hard con l’hammond sugli scudi e perfette pennellate di synth, le splendide “Earl’s theme” e “Elusion’s gate” dove la vena prog domina e nelle quali il gusto epico ricorda anche gli eroi della nwobhm Saracen, la ballad “Inner chamber” e la drammatica “Stygian depths”.

La varietà dei riferimenti in realtà è sinonimo della loro peculiarità e della loro qualità… band e album da ascoltare assolutamente.

  • Bass and lead vocals – Tommy Alxandersson
  • Guitar – Marcus Petersson
  • Drums and percussion – Kasper Eriksson
  • Organ and synthesizar – Niklas Malmqvist
  • Guitar – Alexander Moraitis
  • Produced by Hällas, Linn Fijal and Vilma Colling
  • Music and lyrics by Hällas