Se si valuta il merito, Black Pie può essere considerato a tutti gli effetti un supergruppo, infatti, i suoi tre membri fondatori hanno esperienze importanti alle spalle: Elena “Hellen” Villa è stata la bassista/cantante dei Malcondita, band vincitrice di Sanremo Rock 2001 e con all’attivo tre album e alcune collaborazioni importanti; Silvano “Syl” Bottari è fondatore e da sempre batterista dei mitici Vanexa, una delle prime heavy metal band italiane, ancor oggi in piena attività; Claudio “Clode” Cinquegrana è un talento delle sei corde, attivo nel mondo New Trolls, prima con gli UT e da un po’ con una delle varie diramazioni dall’entità madre, Of New Trolls (Belleno e Di Palo); senza contare il tastierista Stefano Genti, anch’egli con Of New Trolls, qui presente in veste di ospite.
La band si può considerare savonese, anche se Clode lo è solo d’adozione, e nasce nel 2023 con l’idea di reinterpretare a “loro” modo classici della musica rock, fondendo le variegate esperienze alle spalle.
Ma, si sa, l’appetito vien mangiando, per cui, tra un concerto e l’altro, sono nate la voglia e l’opportunità di scrivere pezzi propri, partendo dall’idea di fondere le loro influenze, tra cui: Led Zeppelin, Rush, Kansas, Porcupine Tree… cui aggiungerei il Glenn Hughes più funky e non solo.
Ma non si sono limitati a questo, infatti, oltre a comporre una serie di canzoni ispirata ed eterogenea, grazie al lavoro di Hellen in sede testuale, hanno dato vita ad un concept i cui brani, seppur ascoltabili indipendentemente, descrivono il viaggio alchemico di un’anima che, ritornata sulla terra, sceglie la sua esperienza di vita e il corpo in cui incarnarsi, ma, seppur nascendo in assoluto equilibrio, incontra il caos della nostra società tossica.
Il titolo, “Angels”, fa riferimento ed è dedicato alle figlie dei tre membri della band, per cui oso supporre che l’anima cui fa riferimento il concept sia una speranza per queste ragazze di affrontare nella maniera migliore possibile le tante insidie della vita.
La spontaneità con cui è nata l’idea dell’album si riflette anche sulle composizioni che scorrono fluide e libere, scevre da qualsiasi vincolo o limitazione.
Testimonianza di questo è l’opener “Off the radar” che si muove su coordinate folk, garantendo un incipit rilassato prima di essere travolti dal vivacissimo funk di “Kaos night”, primo singolo, dove la sezione ritmica risulta affiatatissima e costringe a muovere incessantemente il deretano, supportando suoni dal sapore lisergico e l’ugola cristallina di Hellen.
“Little lady bright” è un mid tempo che oscilla tra un funk più riflessivo, elementi prog e melodie vocali ariose che ci conducono verso la successiva “Borderline” che alza il voltaggio per un hard rock moderno da cui emergono sfumature jazz, un crescendo che testimonia ulteriormente l’amalgama tra i musicisti e il cantato che sceglie di esprimersi con un fraseggio molto originale.
Ancora ritmiche funk a sostenere “Your fault”, su cui poggiano linee vocali favolose e la solista di Clode che dispensa classe pura, mentre “Welcome toxic” è un caleidoscopio a base di hard rock in cui si mischiano elementi prog, psych e space.
“People from the sky” è brano dalla doppia identità, in cui si alternano momenti jazzati ad altri d’impatto, mantenendo in comune le strofe della vocalist che le adegua a seconda del contesto, mentre, in “From the ashes”, il funk e il prog flirtano che è un piacere, con il chitarrista ancora sugli scudi.
La varietà caratterizza anche “Blanket tide” che esordisce come ballata per poi svilupparsi con ritmiche incalzanti, parti vocali di gusto e ispirazioni progressive.
L’hard prog ad alto contenuto energetico di “Lift it” anticipa il finale di “Follow” in cui alla prima parte sinfonica segue l’altra dall’afflato jazz.
Complimenti ai Black Pie per un album completo e di spessore, che uscirà ufficialmente in cd e vinile ai primi di settembre.
Sosteniamo sempre le band italiane, soprattutto quando sono di questo livello.
Band:
Elena “Hellen” Villa – voce, basso e mandolino
Claudio “Clode” Cinquegrana – chitarra, tastiere e cori
Silvano “Syl” Bottari – batteria e percussioni
Guest:
Stefano Genti – tastiere e cori