Sembrava una storia interrotta a tempo indeterminato, se non addirittura terminata quella degli svedesi Moon Safari. Ed invece a quasi dieci anni di distanza dal primo volume ci fanno dono di un nuovo album, il quinto in studio (più due live, un ep ed alcuni singoli), che li riconferma come una band di campioni assoluti di quel prog pomp rock che ha alimentato tutta la loro storia.
Una tecnica impeccabile, un gusto melodico sopraffine, parti vocali e cori all’altezza di Kansas e Queen, ma con l’estetica dei Journey e una narrazione creativa che si avvicina alla malinconia dei migliori Asia, con le tastiere che tiranneggiano meravigliosamente in ogni brano.
I Moon Safari mi hanno stregato sin dal primo ascolto, erano i tempi dell’esordio “ A Doorway To Summer” del 2005 poi, disco dopo disco, hanno eliminato alcune parti superflue, concentrandosi sulla melodia, tocca vette altissime.

Dopo ripetuti ascolti posso dire serenamente che anche questa volta i Moon Safari non deludono, forse, nonostante gemme come “Between The Devil And Me” e “A Lifetime to Learn How To Love”, manca il pezzo che fa crollare banco, in compenso nei 18 minuti di “Teen Angel Meets The Apocalypse” ci sono decine di capovolgimento di fronte, idee per almeno cinque pezzi, con tanto di echi di Beatles e Genesis. Paragoni permessi a pochi.
In sintesi non c’è un solo motivo per non amare queste nove tracce, che ci restituiscono una delle migliori band prog del terzo millennio che, nonostante i gufi e le vedove dei bei tempi andati, continua a regalarci grande nuova musica.
Bentornati Moon Safari!