Le strade del southern rock sono infinite e in questo caso portano a Tifton, cittadina della Georgia, dove dal 2018 Derrick Dove And The Peacekeepers fanno musica, quella miscela esplosiva di southern, blues e soul, irresistibile e sanguigna quanto basta per oltrepassare l’oceano ed arrivare a noi.

Il primo album “Ramblin’ Soul”, uscito un anno dopo, rimane un cult per gli appassionati più attenti e la band oggi ci riprova, anche grazie al buon riscontro ottenuto in patria, con un nuovo album che alimenta ancor di più la fiamma del rock sudista.

I Derrick Dove And The Peacekeepers sono in quattro e dopo un periodo difficile dovuto a vari cambi di line up e i problemi causati dalla pandemia, attualmente, oltre al leader, ne fanno parte Don Hill III al basso, Jonathan “JT” Thomas alle tastiere e Jamie Richardson alla batteria.

“Rough Time” è un lavoro composto da dieci brani in cui il perfetto connubio tra southern rock e blues lo rende uno dei migliori esempi rock americano tradizionale.

La voce vissuta, la chitarra che sprizza sangue blues e le tastiere che conferiscono al sound un’atmosfera settantiana avvicinano “Rough Time” agli album del passato, quando nel genere comandavano Lynyrd Skynnyrd e The Allman Brothers Band.

Derrick Dove, cresciuto con la musica di Stevie Ray Vaughan e Muddy Waters, non nasconde certo la sua tendenza bluesy, arma in più di brani come la title track e “Daddy Was A Bluesman”, mentre “Farm In Tennessee” sa di country rock, valli assolate e whiskey invecchiato.

“Rough Time” è un ottimo lavoro per chi ama questo tipo di sonorità e non si accontenta dei soliti nomi che arrivano in un paese come il nostro, destinato ancora a rincorrere quando si parla di southern rock.