“Maxine” è il disco che coniuga il classic rock dei giganti con i nomi da culto, amati dai veri fan. Una gemma da conoscere!
Le strade del Classic Rock conducono anche nel Nord Europa, precisamente in Norvegia, in quella Bergen famosa per aver dato i natali a un numero considerevole di band estreme e culla dei capolavori di Enslaved, Immortal e Taake, solo per citare le più importanti.
Ma la penisola scandinava non è sicuramente avara di realtà che portano alta la bandiera del Classic Rock: basti pensare ai tanti gruppi emersi negli ultimi anni, spesso guidate da voci femminili dalle indubbie capacità (Pristine, Blues Pills, Children Of The Sun, Siena Root).
Gli Howlin’Sun, che arrivano proprio dalla città norvegese, pubblicano il secondo album dopo cinque anni dal debutto auto intitolato e lo fanno con un ottimo lavoro di Hard Rock dalle matrici settantiane e dall’anima blues che li colloca tra le sorprese di quest’anno nel genere.
Un cantante ispirato (Tor-Erik Bjelde) e un lotto di canzoni che, tra Led Zeppelin e Rolling Stones, rendono l’ascolto piacevole mentre, inevitabilmente, ci si tuffa nei leggendari anni settanta.
Dopo l’apertura lasciata alla title track, la successiva “Let’s Go Steady” riporta all’esordio del Dirigibile più famoso della storia del Rock e a “Good Times Bad Times” (per chi non lo sapesse, brano che apre il primo storico album degli Zep), mentre la ballad “Jane” è sfacciatamente Rolling Stones, non solo perché il nome della protagonista ricorda la più famosa “Lady Jane”.
In poco più di mezzora, tra riff Hard Rock (“Last Time”), intermezzi Classic (“All Night Long”) e tanta energia, i brani si susseguono senza scendere mai sotto un’asticella che rimane alta quanto basta.
Ovviamente gli appassionati più attenti troveranno tra i solchi di “Maxime” citazioni che vanno, oltre ai giganti citati, anche a Spooky Tooth, Head Over Heels e Tucky Buzzard. Consigliatissimo!!
Howlin’ Sun: Tor-Erik Bjelde: vocal; Magnus Gullachsen: guitar; Pieter ten Napel: bass; Torgrim Nåmdal: drums