La mia passione per la musica è nata, come credo per tutti, ascoltando musicisti/gruppi famosi; quelli che sono protagonisti sui libri di storia, quelli che sono sulla bocca di tutti, quelli che hanno trovato una strada per l’immortalità… quelli che hanno anche avuto la fortuna di essere al posto giusto nel momento giusto e la capacità di sfruttare il momento.

Ma se a distanza di oltre quarant’anni questa passione rimane inalterata, anzi, incrementata, il merito va a tutti gli artisti da culto nei quali mi sono imbattuto, che ho cercato, trovato e sviscerato.

Tra l’infinità di questi, c’è un nome che mi viene in mente più di altri: Devil Doll.

Si tratta di una creatura misteriosa, guidata dal genio assoluto di Mr Doctor e sorta tra la Slovenia e l’Italia e che dal 1988 al 1995 ha sfornato cinque capolavori in cui coesistono progressive, musica sinfonica, dark sound, goth e horror, dando vita a un sound senza eguali che l’ha catapultata nella leggenda.

Ma, come misteriosi sono stati il suo avvento e la sua musica, così lo è stata la sua scomparsa.

L’attesa e la speranza per un ritorno sulle scene dei Devil Doll nel 2020 sono state suffragate dall’uscita di “Carnival of souls” degli americani A Flying Fish e di “The self-aware frequency” dei Vitam Aeternam.

Entrambi i progetti hanno in comune uno dei protagonisti, Rahoola (cantante e polistrumentista), e la venerazione assoluta per la band di Mr Doctor.

I Vitam Aeternam si possono considerare una creatura intercontinentale poiché ne fa parte anche Jake Rosenberg, norvegese, tastierista, ma, soprattutto, fan, cultore e folle collezionista dei nostri eroi, tanto che è riuscito a coinvolgere come ospiti del progetto alcuni ex membri della band… e non solo; senza contare che l’album è stato registrato tra Stati Uniti, Messico e Norvegia.

Nel corso del 2022 è uscito il secondo e splendido album dei Vitam Aeternam intitolato “Revelations of the mother harlot” che solo ora riesco ad ascoltare approfonditamente per il ritardo dell’uscita in vinile.

L’opener “Veil of Isis” ci introduce nell’incubo, esordendo con un misto di suoni cupi per poi sfociare in un progressive dove piano e tastiere dominano insieme a cori in stile gregoriano. 

“Redemption” mantiene le coordinate su cui però aggiunge una vena più hard, per poi introdurre a “Sick & pious” dove i toni si attenuano e aumenta la produzione di brividi con l’alternanza tra le voci e i cori di cui sopra per dar vita ad un brano starordinario per cui vale la definizione di vero prog; da sottolineare la presenza in questo brano di Bor Zulian (chitarra) e Jani Hace (bass), entrambi ex Devil Doll.

La prima parte si chiude con “Bardo thodol” che vede ancora la presenza di Jani Hace, ma anche quella di Raphael Weinroth-Browne (Leprous) che offre il suo apporto col cello e di Diego Tejeida (ex Haken) alle tastiere; il brano prosegue coerente alla grande varietà musicale della band.

Se l’amore per i Devil Doll emerge senza remore in ogni composizione, con “Promethean” siamo alla pura venerazione, con un brano variegato, oscuro, drammatico, complesso… eseguito alla perfezione in ogni sua sfaccettatura; alla ricchezza dei suoni contribuiscono vari ospiti, dai già citati Bor Zulian e Jani Hace ad Alasdair Dunn (Ashenspire) alla batteria e a Raphael Weinroth-Browne.

Gran finale con “Finis gloriae mundi” dove un coro meraviglioso si erge a protagonista e dove troviamo un altro ospire eccellente, Einar Solberg, lo straordinario cantante dei norvegesi Leprous.

Chiudo aggiungendo che la band è stata protagonista di una recente data dal vivo in Olanda, per cui esiste la speranza di prossimi sviluppi e che capiti l’occasione di ammirarli in concerto.

Ritornando al mio incipit, storia, mass media, mercato e qualità hanno consegnato all’immortalità molti artisti, la pazienza e la passione possono affidarle anche quelli che non hanno saputo (o voluto) cogliere l’occasione per farlo, ma ne avevano tutti i presupposti..

Band:

Jake Rosenberg – keyboards and piano

Râhoola – vocals, choir, keyboards, bass and guitars

André Aaslie – piano, synth, mellotron and guitars

Special Guests:

Bor Zuljan (Devil Doll) – Guitar on “Sick & Pious” and “Promethea”

Janez Hace (Devil Doll) – Bass on “Sick & Pious,” “Bardo Thodol,” “Promethea”

Alasdair Dunn (Ashenspire) – Drums on “Redemption” and “Promethea”

Bjørnar Erevik Nilsen (Vulture Industries) – Back Vox on “Sick & Pious” and “Bardo Thodol”

Einar Solberg (Leprous) – Vox on “Fins Gloriae Mundi”

Hasard (Les Chants du Hasard) – Additional Orchestration on “Promethea”

Raphael Weinroth-Browne (Musk Ox, Leprous) – Cello on “Sick & Pious,” “Bardo Thodol,” and “Promethea”

Diego Tejeida (ex-Haken) – Additional Keyboards & Sound Design on “Bardo Thodol”

Michael Bridge – Accordion on “Sick & Pious”

Naoka Ohbayashi (Francesco Carta) – Back Vox on “Bardo Thodol”

Liselotte Hegt (DIAL) – Back Vox on “Promethea”

Tjodalv (Ex-Dimmu Borgir, ex-Old Man’s Child, Susperia Abyssic) – BM Drums on “Promethea”

Anders Faret Haave (Images At Twilight, ex-Blood Red Throne) – BM Drums on “Promethea”