La redazione di Back In Rock, ha considerato questo album così importante da dedicargli una doppia recensione, a firma di Luca Pizzimbone e Gianni Della Cioppa
XI: bleed here now
(Insidie Out, 2022)
L’undicesimo album dei …Trail Of Dead inizia con “Our epic attempts”, un breve brano che, prima di svilupparsi in una intro sinfonica presenta interventi parlati nelle più svariate lingue… ecco, questo simboleggia la caratteristica principale dei nostri: un poliglottismo musicale costante, capace di passare da prog, hard, metal, psichedelia, hardcore, pop,… senza mai intaccare l’identità della band.
A mio parere siamo al cospetto della loro opera migliore, senza nulla togliere al fascino e alla bellezza dei lavori precedenti.
Rispetto al passato, prevale una maggiore immediatezza a fronte di un numero elevatissimo di brani, compresi diversi intermezzi strumentali.
L’anima hardcore emerge solo in “Kill everyone”.
Per il resto si passa con assoluta disinvoltura dalla psichedelia di “Long distance hell”, “Taken by the hand” e “Protest streets”, al pop rock di “Field song”, “Penny candle”, “Growing divide (feat. Britt Daniel degli Spoon)”, “Water tower”, “Millenium actress (feat. Amanda Palmer delle Dresden Dolls)” e “Salt in your eyes”, all’hard di “No confidence”, senza tralasciare lo space prog di “Golden sail”, dove Pink Floyd e Hawkwind si sono dati appuntamento per una jam session.
Svariate le influenze: Beatles, R.E.M., Pink Floyd,…; ma l’originalità della loro proposta li rende unici.
Band:
Conrad Keely – vocals, guitars, keyboards, piano, programming
Jason Reece – vocals, drums, guitars
Alec Padron – bass, percussion, drums
Ben Redman – guitars, drums, percussion
A.J. Vincent – vocals, keyboards, percussion
John Dowey – guitars, add vocals
Guests:
Britt Daniel – vocals on “The growing divide”
Amanda Palmer – vocals on “Millenium actress”
Yayo Sanchez – add drums, guitars, backing vocals
Rich Mendez – add guitars in “Golden Sail”
Sydney Simpson – add vocals
Tosca String Quartet – strings
Jason Elinoff – viola on “Taken by the hand”
Tiger Anaya – trumpet
Jenni Wieland – french horn
Paul Deemer – trombone
Convergence Vocal Ensemble – choir vocals
Produced by Conrad Keely, Charles Godfrey and Jason Reece
(Luca Pizzimbone)
I texani …And You Will Know sono uno dei segreti più belli del rock di questo millennio, anche se in realtà le radici della band affondano nella prima metà degli anni ’90 e l’entusiasmante esordio è datato 1998. Originali, vivaci e virtuosi, ma sempre alla ricerca della melodia, i due leader Conrad Keely e Jason Reece, noti per alternarsi e scambiarsi batteria, chitarra e canto sul palco, con una naturalezza disarmante, hanno creato un proprio linguaggio che ha saputo resistere nel tempo. Questo undicesimo, come da titolo, album conferma quanto di buono detto e scritto sin qui sul gruppo. Intrecci strumentali sovrapposti a ricami vocali che disegnano melodie celestiali, e questo sia quando il tappeto è vellutato che quando lo strato sonoro è in fiamme.
Come sempre accade con I loro dischi, anche questo “XI: Bleed Here Now” va ascoltato nella sua integrità, impossibile infatti dividere le diverse tracce, si perderebbe il senso di unione che è la vera forza della band. Ecco così le chitarre avviluppate di “No Confidence” che rispondono agli archi di “String Theme”, prima che prenda forza “Kill Everyone” sorta di hardcore post metal o al doom intellettuale di “Taken By The Hand”. Un capitolo a parte merita la drammatica “Millennium Actress” con un’ospite d’eccezione, la carismatica Amanda Palmer, per un connubio veramente intrigante.
Le dodici tracce sono unite con brevi ponti strumentali o con brevi frasi cantate, splendidi oltretutto (ascoltate “Golden Sail”), che rendono il viaggio omogeneo e che rafforzano l’idea che poche band negli ultimi due decenni siano riuscite a dare un’impronta così personale alla propria musica, come gli … And You Will Know, senza mai cercare una connessione con il mainstream, pur mantenendo sempre un’idea centrale di melodia.
Se avete la necessità di riferimenti citiamo Mars Volta, Nothing e persino Sigur Rós, nei momenti più psichedelici, ma si tratta di semplici spunti, perché la musica degli …And You Will Know Us By The Trail Of Dead, è come il loro nome, apparentemente complesso, ma una volta scoperta la chiave di lettura diventa un piacere continuo, troviamo il rock, l’indie, il punk, emo e persino il pop.
Un altro bersaglio centrato per questi texani anomali, che al boogie e al whiskey, hanno preferito una vita da nerd universitari alla ricerca dell’accordo inedito. Unici!!
(Gianni Della Cioppa)