Ecco un’altra band poco conosciuta dalle nostre parti che produce dell’hard rock blues di ottima qualità da qualche anno; in verità il precedente e clamoroso “See Where The Night Goes” ha avuto il suo meritato successo, sia oltreoceano dove i Goodbye June sono delle piccole star, che nella vecchia Europa, mentre da noi sono apparse ottime recensioni quasi esclusivamente su portali specializzati.
Il trio, il cui moniker ricorda il mese della scomparsa del fratello di Tyler Baker, chitarrista del gruppo, proviene da Nashville, ha debuttato nel 2012 e questo ottimo nuovo album è il quinto della discografia.
A formare la band, insieme a Tyler Baker, troviamo il cantante Landon Mirror e Brandon Qualkenbush alla chitarra e basso, un power trio come si diceva una volta, anche se il sound dei nostri è sicuramente più legato al southern e al blues che all’hard rock.
“Deep In The Trouble” è composto da undici brani che svariano e si nutrono di hard rock, blues e southern, mantenendo nelle parti più dure un approccio che tanto sa di Ac/Dc, per il sottoscritto unica concessione al genere più vicino alle preferenze dei rockers dai gusti più ruvidi.
Il resto è quanto di più “americano” si possa ascoltare, con il trio che si avvale di ispirazioni vecchie e nuove, sempre sottolineate da una grande personalità.
L’ apertura dell’album è assolutamente sotto il segno del rock duro con il singolo “The Hard Way” e la successiva “Riding Through”, poi già dalla bellissima “Angel” ci si muove su territori rock blues e southern roots.
“Deep In The Trouble” scivola via grazie a un songwriting che punta su impatto e melodia in parti uguali, le ballad non mancano anche se la sciamanica “Well Oh Well” si conquista il primo gradino del podio con un sound blues che ricorda falò accesi nelle notti stellate del Tennessee.
I Goodbye June si confermano gruppo da seguire se si è appassionati di rock proveniente dagli States e di band come Whiskey Myers, The Cold Stares, The Georgia Thunderbolts e The Black Keys. Consigliato!