Sono dell’idea che, in un periodo musicale diverso da questo in cui le uscite discografiche si perdono nei meandri del web, band di valore artistico superiore come i Witherfall sarebbero osannati e idolatrati come meriterebbero invece di passare quasi inosservate, se non magari per l’ingresso qualche tempo fa nei leggendari Sanctuary del cantante Joseph Michael, in tutto e per tutto l’erede naturale del grande e mai dimenticato Warrell Dane.

La storia della band Californiana si avvia all’insegna della tragedia, con la scomparsa premature del batterista Sagan per una grave malattia non prima di aver contribuito alla realizzazione del bellissimo debutto intitolato “Nocturnal And Requiems”, uscito nel 2017.

La band trova la forza per continuare l’attività ed escono altri due capolavori: “A Prelude To Sorrow, licenziato l’anno dopo e “Curse Of Autumn” del 2021, inframmezzati dall’ottimo EP acustico “Vintage” .

Se ogni album è sempre stato connotato da un colore di fondo diverso per quanto riguarda le splendide copertine, in questo ultimo lavoro la band ha scelto il viola; a livello musicale invece i Witherfall proseguono la propria marcia verso l’Olimpo del metal, dando alle stampe un album come “Sounds Of The Forgotten” che va oltre i confini del US Metal a cui vengono accostati, con l’approdo alle forme musicali più disparate in un contesto dalle forti connotazioni dark. In un turbinio di emozioni che oscillano tra la disperazione e la rabbia, senza mai scadere nel caos fine a sé stesso, oggi più che mai Joseph Michael e Jake Dreyer hanno scritto l’album più progressivo fin qui pubblicato; infatti, i Witherfall non lasciano punti di riferimento a livello di sound, e se la loro impronta resta pur sempre quella Sanctuary/Nevermore si arrichisce di sfumature doom e appunto prog, senza tralasciare qualche sfogo di matrice thrash/black.

La voce di Michael continua ad elargire brividi in chi ascolta, la sezione ritmica (Anthony Crawford al basso e Marco Minnemann alle pelli) risulta perfetta e varia negli innumerevoli cambi di ritmo, le tastiere di Gerry Hirshfeld ricamano atmosfere e sfumature, mentre Dreyer fa sanguinare la sua chitarra senza soluzione di continuità.

“Sounds Of The Forgotten” va assolutamente ascoltato senza smarrire per strada una nota, rivelandosi ora delicatamente oscuro e melanconico, ora potente e disperato senza far scendere l’attenzione dell’ascoltatore, il tutto grazie a una serie di brani di enorme capacità emozionale composti da una delle band che meglio interpreta il metal americano nel nuovo millennio.

I Witherfall: la più grande metal band del momento?