Gli Uncle Acid &The Deadbeats nascono a Cambridge verso la fine della prima decade del terzo millennio e il loro leader è il cantante/chitarrista/tastierista Kevin Starrs.

Fino ad oggi avevano all’attivo sei album caratterizzati dal loro doom infarcito di psichedelia.

In due occasioni li ho visti dal vivo, situazione in cui si trovano molto a loro agio; ma, mentre nella prima di supporto ai Ghost godevano della luce riflessa dalla popolarità della band #di Tobias Forge, nella seconda, in cui si esibivano da headliner, sono rimasto molto sorpreso nel constatare una percentuale elevata di giovani nel pubblico, cosa non facile per un gruppo di chiara matrice settantiana e certamente non propenso a sonorità mainstream.

Il nuovo album uscito recentemente, non può passare inosservato neanche a coloro che, come il sottoscritto, non li ritenevano una band assoluta, anche perché ci troviamo di fronte a un modo estremamente originale per esternare vero amore per l’Italia e le sue specialità artistiche.

Sappiamo già che il dark sound italiano ha influenzato una schiera di musicisti anche aldilà dei nostri confini, ma non solo, poiché anche la scuola cinematografica del poliziesco/giallo del periodo che va dagli anni ‘60 ai ‘70 è sempre stato molto amata all’estero e più volte tributata.

Il nostro Zio Acido, però, lo fa in maniera geniale, esibendo tutta la capacità compositiva di Kevin Starrs, autore della quasi totalità dei brani.

Nell’ora blu” è un album unico in quanto rappresenta un poliziesco all’italiana con tanto di dialoghi sempre nella lingua di Dante cui hanno prestato la voce nientemeno che famosi attori del nostro cinema, tra cui Edwige Fenech, Franco Nero, Luc Merenda,…

La trama è assolutamente inventata e vuole rappresentare una denuncia del malaffare imperante ancor oggi soprattutto dentro le istituzioni, manifestando l’esigenza di una giustizia vera e non “privata”.

Attenzione, non stiamo parlando di una colonna sonora; qui la musica costituisce le fondamenta dell’opera in cui trovano spazio anche le parti recitate… tanto che potrebbe benissimo essere rappresentata per radio, come avveniva prima dell’avvento della tv.

Il tutto presentandoci una versione inedita degli Uncle Acid & The Deadbeats, infatti il doom psichedelico che li ha caratterizzati fino ad ora qui fa capolino solo in alcuni momenti (“Il sole sorge sempre”, “Tortura al telefono”, “Solo la morte ti ammanetta”), privilegiando una sorprendente vena sinfonica con elementi lisergici e con una evidente simpatia per il progressive (“Vendetta”, “Guidando veloce verso la campagna”, “Resti umani”) con un gran lavoro di tastiere variegate e sovente anche dei fiati (“Nell’ora blu”, “Il gatto morto”), riuscendo a creare sempre un’atmosfera tenebrosa, inquietante e drammatica.

Magistrale l’inserimento da protagonista del Coro di bambini degli Angeli Caduti (“Lavora fino alla morte”, “La vipera”, “Occhi che osservano”, “Solo la morte ti ammanetta”, “Il gatto morto”,…), confermandone la genialità in fase compositiva.

Tutti i titoli sono in Italiano, così come le parti recitate, anche se, nei supporti fisici (lp e cd), i testi sono riportati in Inglese.

Complimenti agli Acid Uncle… per averci omaggiato un’opera unica.

Musicisti:

Kevin Starrs – voce, chitarre, synth, tastiere, basso, batteria, percussioni e tzouras

Vaughn Stokes – voce, chitarre, basso e tastiere su “Il tesoro di Sardegna” e “Ritorno all’oscurità”

Jessie Wagner – voce aggiunta su “Occhi che osservano”, “Solo la morte ti ammanetta”, “Il gatto morto” e “Resti umani”.

Matteo Zecchi – sassofono e flauto

Nic Weaver – tromba

Coro di bambini degli angeli caduti (Roma) – parti corali

Vita Wulff – leader del coro