In Italia arrivare al terzo album per una band underground, qualunque sia la proposta, è un’impresa da guinness. Se poi il genere è heavy metal, possiamo parlare di autentico record. Ma d’altrond se le motivazioni che ti spingono sno talmente forti da superare la morte tragica di un fratello di band, niente e nessuno potrà più fermarti. Ed è con l’amico “Fiacca” piantato nel cuore che i Silenzio Profondo continuano da oltre dieci anni il loro viaggio nel metal classico.

Dalla strumentale “Nel fuoco”, ai riff assassini di “Tempo di meteoriti”, “Scilla e Cariddi”, ai cori spacca-polmoni di “Il demone”, “Schiavo della mente” e “Eroe del tempo”, il quintetto di Mantova, non lesina energia e potenza, il tutto incastonato con buone idee ed un senso della metrica, tra cantato e successione di accordi, che conferma una maturità che pochi gruppi nostrani possono permettersi nei sentieri del metal cantato in italiano.

E dal vivo sono addirittura superiori. Provate!

Se amate il metal anni ’80, tra Judas Priest, Iron Maiden e Metallica, “Terra Madre” è uno dei dischi più interessanti degli ultimi mesi.