Cavalli spaziali che cavalcano liberi nel mondo della psichedelia: da Sommerville (Massachussets) arriva il trio psichedelico dei We Are Space Horses con il suo primo album composto da sette brani e intitolato “Apologia”.

La band, formata da membri delle scene Doom ed Alternative della loro area, dà alle stampe un buon esempio di Heavy/Stoner Psichedelico ispirato alla scena 60’/70′, in cui la psichedelia fa comunque la voce grossa uscendone vincitrice.

“Apologia” non è un lavoro perfetto e rimane molto legato al genere, ma è sicuramente un prodotto ad uso e consumo degli amanti del rock vintage, con una componente heavy che, quando prende il comando, non è sicuramente avara di soddisfazioni.

Da “To Let Go…..Absolutely, opener del disco si entra nello spazio sconosciuto del trio statunitense, composto dal cantante e chitarrista Kevin Vanderhoof, da bassista Gabbi Vaderhoof e dal batterista Eric Hochvald.

“Apologia”, con questo album registrato ai Rock Hard Studios di Stroudsburg in Pennsylvania e prodotto da Kevin Vanderhoof.

La gran parte delle influenze riconducono come già scritto al rock psichedelico di fine anni ’60, anche se non mancano qua e là svariati cameo di generi e decenni diversi, passando per gli anni ‘80 con un tocco New Wave che ne ringiovanisce il look, specialmente nella bellissima “Stale Skies”, fino all’alternative Rock di matrice novantiana di “God Is a Ghost”.

I We Are Space Horses danno alle stampe un buon esordio, consigliato agli amanti del rock psichedelico.