Tornano con un nuovo album gli storici dommsters statunitensi The Obsessed, gruppo capitanato dal leggendario Scott “Wino” Weinrich, nome che è vangelo quando si parla di doom classico.

Scrivere del curriculum vitae di Wino è come ripercorrere gli ultimi quarant’anni di storia del classic doom, vista la rilevanza delle band con cui ha collaborato (Saint Vitus, tanto per citarne una leggendaria).

Rispettato e amato al limite della devozione, specialmente dagli amanti del genere che hanno più di un capello bianco sulla ormai rada chioma, Wino è passato peraltro nel nostro paese pochi mesi fa per un tour acustico.

Il chitarrista e cantante statunitense si ripresenta dunque con la sua band principale a distanza di sette anni dall’ultimo lavoro, quel “Sacred” che ne segnava il ritorno dopo un silenzio che pesava non poco, alla luce dei tre capolavori usciti all’alba degli anni novanta che   resero i The Obsessed uno dei nomi di punta del doom classico dell’epoca.

L’esordio omonimo uscito nel 1990, “Lunar Womb”, licenziato l’anno seguente, e l’album della vita “The Church Within” del 1994, pubblicati dall’allora cult label Hellhound records, rimangono pietre miliari del genere, oggettivamente difficili da eguagliare in qualità ed impatto, anche se i fans del vecchio Wino non rimarranno delusi da questa nuova raccolta di brani intitolata “Gilded Sorrow”.

Ad accompagnare il leggendario doomster americano troviamo questa volta Jason Taylor alla chitarra, Chris Anglebelger al basso e Brian Costantino alle pelli.

Il nuovo album è un muro sonoro di notevole spessore e già nella sua prima parte, con le tre perle iniziali “Daughter Of An Echo”, “It’s Not Ok” e “Realize A Dream”, non lascia scampo travolgendoci con un’onda di note heavy/doom e facendoci sentire subito a casa.

Si tratta di heavy metal tragicamente autentico, acido e bluesy, assolutamente vintage, indolente e potente come nella tradizione, meno psichedelico che in passato ma forse, come dice lo stesso leader, il più potente suonato dal gruppo del Maryland in tutti questi anni.

“Stoned Back To A Bomb Age” è un brano sabbathiano fiino al midollo, ma poco importa perchè l’etichetta di origine controllata è ben in evidenza quando si parla di Wino e dei suoi The Obsessed.

In “Gilded Sorrow” si respirano tradizione e talento in funzione di un genere che oggi più che mai fa parlare di sè, quindi godetevelo senza riserve: la voglia di premere nuovamente il tasto play alla fine è l’unica cosa che conta.