“La vita è un fiume in piena”: così recita il ritornello del pezzo che dà il titolo al primo album solista di David Longdon, artista britannico e cantante del gruppo prog Big Big Train dal 2009 al 2021, anno della sua morte. “Wild River”, autoprodotto e pubblicato nel 2004, necessitava, secondo il suo autore, di essere perfezionato sotto l’aspetto della produzione e del missaggio. Scomparso improvvisamente nel 2021, il nostro non riuscì a completare l’opera, che ha visto la luce in edizione rimasterizzata e ampliata ad ottobre 2023 grazie al lavoro di Rob Aubrey.

Le canzoni di David Longdon pulsano di emotività e profonda umanità. La chiave di questa efficacia comunicativa è il dolce intreccio tra voce, chitarra acustica e archi, il tutto arricchito da armonie vocali molto elaborate. Ne sono prova i primi due brani, “Always” e “Honey Trap”, dove si alternano balzi d’allegria e pendii malinconici. La stessa soluzione di ilarità e nostalgia caratterizza “Mandy”. Con “About Time” si esplorano atmosfere più sognanti e ci si rende testimoni di un racconto di vita umile e coraggioso, in cui David non ha timore di esporre i propri sentimenti; in “Vertigo”, invece, dà prova delle sue notevoli doti vocali. 

Prosegue il viaggio negli antri profondi dell’animo umano con “Wild River”, ballata struggente e drammatica, dove emerge un’attitudine soul presente un po’ in tutto il disco. Il finale cresce con solennità e commozione, in maniera simile a quanto avviene in “Costruire” del nostrano Niccolò Fabi, a cui la musica di David Longdon ci ha fatto pensare in più di un’occasione (vi consiglio di dare un ascolto a “La bellezza” e “Successo” per notare certe analogie tra i due).

Ennesimo esempio di rock acustico con largo spazio agli archi è offerto da “Loving and Giving”. Più intima si presenta “In Essence”, dove l’organo, nascosto ma essenziale in tutto l’album, dialoga con il flauto. Con “This House” si potrebbe parlare di hard-rock acustico, con “Joely” di pop orchestrale. Ancora un finale di ampio respiro in “Falling Down to Earth”, che precede il pezzo conclusivo, “On to the Headland”, suonato con sole chitarra e voce. La ristampa include anche un secondo cd con alcuni brani in versione live.

L’opera è musicalmente e stilisticamente omogenea; preziosissimo l’apporto delle armonie vocali, di forte impatto sonoro in momenti come “Loving and Giving” e “Falling Down to Earth”; interessanti gli sviluppi melodici di “Always”, “In Essence” e “Joely”. La commistione di allegria e malinconia assume sincerità grazie alla voce di David, potente e romantica.

La ristampa di “Wild River” di David Longdon offre la possibilità di guardare alla vicenda personale dell’artista con nuove prospettive, come se le canzoni fossero uno strumento appena fabbricato per osservare in retrospettiva un sincero percorso umano espresso in musica e parole.