Che mondo straordinario quello del rock, non smette mai di sorprendere e quando sei certo di avere appena ascoltato la band dell’anno, ecco che il giorno dopo arriva un altro gruppo, con un nuovo album di una bellezza che prende il cuore.

Tutto ciò non proviene né da Stati Uniti e Gran Bretagna, né tanto meno dalla “modaiola” Scandinavia, in quanto l’opera rock blues di questi primi mesi dell’ anno arriva dalla Grecia.

“Limbo” è il primo album sulla lunga distanza dei Birds Of Vale, quartetto ateniese che riesce a coniugare con una perfezione che ha del miracoloso l’hard blues degli anni ‘70 con il rock suonato nei primi anni ‘90 nella piovosa Seattle.

Questo meraviglioso connubio crea un’atmosfera sciamanica, avvolgendo in una nuvola di fragrante essenza rock blues tutto quanto ruota intorno; “Limbo” scuote sensazione sopite, riesce a far rivivere il Chris Cornell del leggendario “Louder Than Love” come se il compianto re leone del Seattle sound fosse stato preso per mano da un giovane Robert Plant, altro sovrano indomito della storia del rock.

Lazaros Kangelidis alle chitarre, Kostis Papagiannopoulos al basso, Nikos Manatos alle pelli e quel mostruoso vocalist che di nome fa Nikos Liakos non si fermano ovviamente a queste due ispirazioni, perché la loro musica attraversa i decenni e come una spugna ne assorbe gli umori e le sfumature, che sia più orientata o meno verso l’hard rock o il blues.

“Limbo” apre le porte del mondo Birds Of Vale con la potenza grunge/blues di “Chora” e quando la voce di Liakos entra, la nostra bocca rimane aperta come davanti ad un fantasma nella stanza di una casa stregata.

“Indian River” è un brano straordinario, perfettamente in linea con la track list del secondo full lenght dei Soundgarden.

Bussano alla porta delle nostre emozioni i rockers greci con “Howler”, blues rock che richiama Led Zeppelin e Cry Of Love, mentre la title track è un delta blues da brividi.

“Caviar” è il brano scelto come singolo e la perfetta alchimia di cui sopra si ripete con questi quattro minuti scarsi di puro orgasmo “LedGarden”.

Ascoltare un album come “Limbo” è come ritrovare dei vecchi amici che nel frattempo sono diventato inseparabili anche se tra loro passa qualche anno: non c’è un attimo di tregua, la nostra pelle scossa dai brividi che ci assalgono ancora con “Dream” prima, poi con “Raff” (che tanto sa di Audioslave), lasciando la spettacolare chiusura dell’album ad una “Sungun” che alza gli ultimi centimetri di pelle d’oca.

Inutile dire che i Birds Of Vale sono uno dei gruppi da seguire nell’underground rock internazionale e che il loro album rasenta il capolavoro, parola di BackInRock.