Una bella storia quella dei southern rockers The Bayou Bandits e del suo frontman Joshua Strickland, prima soldato e reduce da molti anni in missione in Afghanistan e poi in prima linea contro la pandemia di Covid-19 con mansioni da infermiere professionista.

Nel 2020 Strickland ha scritto un brano, “A Nurse’s Story” (Save You), dedicato a tutti gli operatori sanitari in prima linea contro il virus riscuotendo un grande successo, un qualcosa lontano anni luce rispetto alle umiliazioni che ancora oggi subisce la categoria nel nostro “Bel Paese”.

Ma torniamo alla musica con questo secondo album dei The Bayou Bandits, gruppo proveniente da Phoenix (Arizona) con un primo omonimo lavoro alle spalle licenziato nel 2019 e formato, oltre che dal frontman, dal chitarrista Jeremy Magid, Jay Kereny al basso e Dan Johnson ai tamburi.

“Arizona Stepson” è un omaggio alle terre del Sud e al Mississippi, al southern rock e al blues, all’armonica e alla chitarra, al buon Whiskey e al rock’n’roll, ai watt sprigionati da chitarre che alternano con sagacia, elettricità hard rock ed emozioni sudiste.

La band è pronta per il grande salto, convince in ogni passaggio e non manca di ammiccare agli amanti di sonorità più rocciose e moderne, mantenendo comunque un approccio classico e bluesy.

I quattro musicisti ci sanno fare, anche se i padiglioni auricolari sono tutti per Strickland, cantante assolutamente perfetto.

L’apertura dell’album è eccezionale: “Roll On Mississippi” è un brano southern rock le cui ritmiche richiamano il blues, senza imbastardirne eccessivamente il sound, segnato da un refrain da brividi.

Si fa subito sera, il fuoco arde alimentato dal vento del Sud e “Dixie Ass” lascia che chilometri di pelle d’oca attraversino il nostro corpo infreddolito dall’umidità della notte stellata.

Il rock’n’roll prende il comando delle operazioni in “Boys Night Out”, in mezzo a tanto ben di Dio musicale che i The Bayou Bandits elargiscono a piene mani.

Ne sentirete ancora parlare di questo gruppo dell’Arizona, altra realtà da seguire in quel covo di talenti che è il southern rock odierno. Consigliato.