Buone nuove arrivano da oltreoceano: con l’EP “Blue Storm” i messicani Rostro Del Sol proseguono il loro cammino musicale all’insegna di un rock progressivo d’animo fortemente blues, jazz e hard rock. Dopo “Rostro Del Sol”, l’ottimo album d’esordio interamente strumentale uscito nel 2021, la formazione di Città del Messico introduce nelle sue canzoni l’elemento della voce, con il contributo del talentuoso Roy Cabrera.
I quattro pezzi di cui si compone l’EP sono una prova della capacità del gruppo di introiettare in profondo la tradizione rock degli anni ’60 e ’70, rifacendosi a nomi come Deep Purple e Jimi Hendrix, per poi rielaborarla in forma rinnovata. La musica dei Rostro Del Sol è diretta e comunicativa, ma non banale, come dimostra la struttura sofisticata dei brani.
La traccia d’apertura, “Blue Storm”, tiene coinvolto l’ascoltatore per tutti i suoi 14 minuti di durata grazie all’animosità con cui conversano tra loro gli strumenti. Dopo una prima lunga sezione molto concitata, affidata a riff e assoli di chitarra elettrica in dialogo con sax e organo, il brano si rilassa e lascia spazio alle tastiere; dopodiché, si recupera energia e viene riproposto, in forma più delicata, il tema iniziale, per concludere con un finale incalzante. “Kinich Ahau”, invece, trasmette un senso di quiete e intimità; protagonista è il sassofono, impegnato in un motivo musicale romantico e sognante. Non mancano, anche qui, accelerate nel ritmo e incursioni chitarristiche degne di classici come Santana.
Ancora organo e chitarra distorta in vivace dialogo in “El Ritual”, dove si sente l’influenza della tradizione rock degli anni ’70, sia sudamericana che anglosassone (tornano in mente i Camel). Interessante la chiusa del brano, un guizzo strumentale gustosamente prog. “Dark Meta” è un ulteriore momento di energia ed entusiasmo, con il ritornello in stile grunge e una sezione ritmica ricca ed elaborata.
Alla loro seconda fatica musicale, i Rostro Del Sol non deludono le aspettative generate dal disco di debutto. La giovane band messicana sta costruendo con coerenza la propria identità stilistica e non ha paura di rivelare i modelli a cui si ispira. “Blue Storm” si apprezza per il sound insieme fresco e classico e per l’amalgama equilibrato che si crea tra strumenti e voce, quest’ultima prezioso elemento di novità. Non ci resta, dunque, che attendere l’uscita dell’ellepì. Hasta luego, Rostro Del Sol!