Il bello della musica per un appassionato è il non avere idea di quando, tra le mani e nelle orecchie, ti troverai al cospetto di un’opera di categoria superiore, un album che, se non si vuole gridare al capolavoro, lascia a bocca aperta per qualità delle composizioni, interpretazione e il conseguente appeal; tutto ciò può capitare al cospetto di tutti i generi, amati senza pregiudizi da chi giura di bruciare di passione per una chitarra, elettrica o acustica che sia.

“A Cat In The Rain” dei Turnpike Troubadors, fa parte di questa élite e se non è un’autentica sorpresa poco ci manca; questo non tanto perché il gruppo originario di Tahlequah (Oklahoma) non abbia costruito fondamenta solide con i cinque dischi precedenti, ma soprattutto perché dopo sei anni di silenzio e voci di risse, regolamenti di conti e “semplici” litigi tra i componenti, scrivere di un futuro che pareva irrimediabilmente compromesso sarebbe stato è un eufemismo.

Invece, il 2023 vede la pubblicazione di un nuovo album che ridà vita al gruppo riscrivendo in parte le gerarchie per quanto riguarda il Country/Roots Rock.

“A Cat In The Rain” è un lavoro emozionante, bellissimo, toccante, una raccolta di brani straordinaria in cui il dolore, il perdono, la solitudine, il rimorso e la rinascita sono le sensazioni che traspaiono dal Banjo che piange note di rabbia e disagio, di chitarre schiacciate sotto il peso della colpa, mentre la redenzione, la speranza e la voglia di ricominciare piano piano si prendono la scena.

Evan Felker, Ryan Engleman, Kyle Nix, RC Edwards, Gabe Pearson e Hank Early sono tornati e “A Cat In The Rain” è il loro capolavoro.