Nella meravigliosa atmosfera del Teatro Civico di Schio, Claudio Canova e la sua Schio Life, in una notte fredda ma carica di emozioni, ci ha fatto assistere ad uno dei più affascinanti concerti dell’anno. Patti Smith è una artista a tutto tondo: musica, fotografia, pittura, scultura, poesia, romanzi Patricia Lee Smith nella sua vita non si è fatta mancare nulla.

E questo tour acustico, con il figlio Jackson (in tutto il concerto non ha mai guardato la sua mano sinistra mentre suonava: incredibile) e il polistrumentista Tony Shanahan, è servito per presentare il suo libro “A Book Of Day”, uscito nel nostro Paese per Bompiani, la trova più in forma che mai. Certo, lei è rimasta là, nei mai dimenticati Anni Settanta, accanto a tutti gli idoli di quella beat generation che non si sa bene cosa abbia fatto. Ma qualcosa deve aver fatto, visto che se ne parla in continuazione ancora oggi…

Per Patti Smith il motto è sempre lo stesso: PEOPLE HAVE THE POWER!!! (foto di Luca Sguazzardo)

Con tutta la carica emotiva, passionale e sognatrice che sono stati quella decade. L’eredità complessa e visionaria degli Anni Sessanta in tasca, quasi a portare avanti una filosofia di vita che ben presto cozzerà contro la dura realtà di fine secolo. La gente ha il potere, certo. Ma la gente in questi ultimi decenni è cambiata: guarda più ai propri sporchi interessi. I viaggi intellettualoidi sono solo un vago ricordo. O poco più. C’è la musica, però. Quella resta e non se ne va mai. Non è musica liquida, quella che va di moda adesso e dura il respiro di un giorno. Quella musica ci ha toccato l’anima, e rimarrà sempre con noi. Patti lo sa, e porta in giro per il mondo il suo dogma: bisogna sempre credere in un Mondo e in una società migliore ma, soprattutto, in quello che si fa. Perché le azioni restano. Come la musica, appunto. La Smith ha surfato su quarant’anni di contro cultura americana, fregandosene delle mode effimere, dell’aspetto fisico e di tutto e di tutti.

Probabilmente a Schio indossa ancora i vecchi jeans che aveva a Bologna e a Firenze nel settembre 1979, quando per la prima volta fu accolta in Italia come la nuova dea del Rock. Allora gli stadi delle due città registrarono un afflusso di giovani senza precedenti, e nemmeno lei si aspettava un successo del genere. Gli anni sono passati, dagli stadi siamo arrivati ai teatri, raccolti e intimi. Che forse è la giusta dimensione per ascoltare ancora una volta Patti e la “sua” musica, fatta di canzoni originali, di cover che ti fanno ancora pensare. Come “Guiding Light” dei Television del compianto Tom Verlain, o una ammaliante versione di “All Along The Watchtower” di un dispotico Bob Dylan. E poi c’è sempre quella “Because The Night” di Bruce Springsteen che l’ha lanciata definitivamente sul monte più alto del Rock. E lì è rimasta, tra alti e bassi è vero, dove la ritroviamo ancora. Ecco, la grandezza di Patti sta proprio in questo: guardare al passato per affrontare il futuro, che si fa sempre più imbarazzante, deficitario e incerto, rimanendo però sempre sé stessa, finendo inevitabilmente il concerto con il pugno alto. Può piacere o no. Il prossimo 30 dicembre Patti arriverà ai 77 anni di età. Vederla sul palco con la forza e la determinazione di sempre ci sorprende e ci inorgogliosisce. Perché alla fine degli Anni Settanta avevamo scommesso su di lei. “Perché la notte appartiene agli amanti, perché la notte appartiene al desiderio, perché la notte appartiene a noi”.

Sì, la notte appartiene a noi che crediamo ancora nella forza del Rock!!