Nella scena blues odierna, quella più classica e pura, non mancano certo i grandi interpreti come ai tempi di maggior successo di quello americano o britannico, più legato al rock ma culla di grandi gruppi e musicisti.

Oggi il genere per il grande pubblico è sinonimo della solita decina di nomi, ma chi conosce più in profondità le varie scene internazionali ha la possibilità di potersi crogiolare con bellissimi album e musicisti di altissimo livello.

Uno di questi è Oliver Macdonald, in arte Mississippi, chitarrista britannico ma dall’approccio e dal sound che sembra provenire dalle paludi del Delta o dalle buie e sporche strade di una Chicago notturna, fumosa e dall’alto tasso alcoolico.

Mississippi, chiamato come il grande fiume da chi ha vissuto la sua passione sfrenata per il Blues, arriva oggi al settimo album, con un curriculum più che soddisfacente e già ben tre nomination ai British Blues Awards.

La sua discografia fin dal 2014, anno di uscita del debutto “Devil’s Chain”, accompagnato all’epoca dai Cottonmouth Kings” ha sempre mantenuto un livello altissimo, grazie ad un ottimo talento compositivo unito ad una grande bravura chitarristica.

“Do Right Say Right”, pubblicato un paio d’anni fa, ha allargato non poco i confini della sua musica, avvicinando anche gli ascoltatori più distratti e legati al Rock, così che Macdonald non ha perso tempo per tornare di nuovo sul mercato con questo nuovo bellissimo album che, come sempre, regala un Blues con quel tocco soul ormai marchio di fabbrica del chitarrista.

Nove brani originali e due cover “I’ve Been Searching” di Ov Wright e “Trouble Doing The Right Thing” di Zack Logan formano un nuovo capitolo di questo grande personaggio della scena Blues, accompagnato da Phil Dearing (chitarra, tastiere), Lucy Dearing (Voce), Elliott Boughen (Basso) e “Texas” Joe McRoury (batteria).

I Brani sono tutti di grande pregio, con ispirazioni che vanno da B.B King a Muddy Waters, da Albert Collins a Howlin’Wolf; su queste basi  Mississippi Macdonald costruisce il proprio sound, un vero manifesto del Classic Blues del nuovo millennio.