Non sono pochi quelli che confondono il Southern Rock duro e puro con l’ibrido metal suonato, per esempio (e diventato per qualche anno di moda), da band come Black Label Society, Texas Hippie Coalition e, per certi versi, Pantera.

In questi ultimi anni fortunatamente le parti si sono meglio delineate e il Rock sudista ha ripreso la sua identità ben distinta, grazie al meritato successo della generazione 2.0 che ha inevitabilmente creato nuovo entusiasmo e nuove realtà.

I Them Dirty Roses, dopo alcuni ep e mini e un album del 2019, tornano con sulla lunga distanza con questo magnifico lavoro intitolato “Lost In The Valley Of Hate & Love Vol.1”, una raccolta di brani in cui il genere si associa alle più naturali componenti Blues e Rock’ N ‘Roll; il quartetto dell’Alabama sembra davvero aver trovato la formula per interpretare il genere come pochi altri sanno fare: infatti, il loro Rock è in tutto e per tutto figlio dei Lynyrd Skynyrd e degli Allman Brothers, ma non solo.

La lezione impartita dalle band del nuovo millennio (Whiskey Myers, The Steel Woods) è stata studiata alla perfezione dal gruppo di Gadsden che personalizza a suo modo le ispirazioni e si avvicina non poco alla quella perfezione emersa dal capolavoro “Can We Get A Witness” dei The Georgia Thunderbolts, uscito tre anni fa.

I Them Dirty Roses sono James Ford (voce solista e chitarra), Frank Ford (batteria), Andrew Davis (chitarra solista) e Ben Crain (basso): dopo essersi mossi dalle loro residenze iniziali per stabilirsi a Nashville, nel 2017 pubblicano un ep e da lì partono per partecipare a diversi festival che li fanno conoscere negli States.

“Lost In The Valley Of Hate & Love Vol.1” otto inni Southern guidati dalla voce di James Ford e da alcuni dei Riff più duri ascoltati ultimamente nel genere, anche se non mancano passaggi acustici, i classici viaggi oltre la frontiera tra gole arse dal sole e soffocate dalla polvere; nominare un brano rispetto ad un altro sarebbe fuori luogo, quindi resta solo da aspettare il vol.2 che con ragionevole certezza non potrà che confermare quanto di buono fatto su questo album dai Them Dirty Roses.