Gli Whiskey Myers non sono solo una grande band ma anche degli ottimi talent scout, così che il loro monumentale festival che da anni organizzano negli States serve anche a lanciare nuovi talenti alla voce Rock band, meglio se con un retaggio southern come i The Weathered Souls.

Lo scorso anno il Firewater Festival ha visto, oltre ad altre valide realtà del circuito Rock a stelle e strisce, la giovane band proveniente da Greenville esibirsi raccogliendo non poche soddisfazioni e, dopo pochi mesi da quell’importante passaggio live (ormai il festival, avvenuto nella splendida cornice di LaCygne in Kansas, è diventato un appuntamento imperdibile per i fans ed una vetrina importantissima per i gruppi), ecco uscire l’album d’esordio, intitolato “Till The Morning Comes”.

La band texana, pur essendo giovanissima, ha nel Classic Rock una delle sue due maggiori ispirazioni: Ac/Dc come suggerisce la biografia ma, soprattutto, tanto Rock statunitense, affiancato e preso per mano da una naturale predisposizione per quello Sudista che ne fa una delle maggiori, fresche e più quotate realtà del genere.

Arriva da Greenville, nel North Carolina, una nuova sorpresa del Southern Rock!!

Holdyn Mason alla chitarra, Brock Roggow al microfono, Ryan Delvell alle pelli, Cameron Russell alle tastiere, Dustin Baugh alla chitarra e Travis Buck al basso, nonostante la verde età possiedono un talento compositivo straordinario, tanto che non sembra davvero d’essere al cospetto di un esordio.

Fin dal brano di apertura (classico Rock energico tra hard rock e southern) si passa agevolmente da canzoni dall’appeal adatto a non sfigurare in qualche radio dalla programmazione Hard Rock a brani prettamente Southern, in cui la band offre il meglio, con l’apice dalla narrazione epica e strumentale della favolosa Dream, che ha il torto di durare solo due minuti e mezzo.

Ovviamente non si può condensare un bel disco in così poco tempo e allora vien da sé citare l’opener “Don’t Pray For Me”, così come la title track e la splendida “Rolling Thunder”, anche se è l’intero album a lasciare la sensazione in chi ascolta d’essere al cospetto di una band che avrà sicuramente modo di lasciare il segno anche in futuro. Consigliato da Back In Rock, senza se e senza ma.