“Dirt Woman Blues” è una perla blues che molti ascoltatori distratti non conosceranno, ma tra gli addetti ai lavori viene considerato uno dei dichi Blues più belli di quest’anno; ne è autrice Gràinne Duffy, cantante e musicista irlandese con una buona discografia alle spalle e un’idea di sound originale che non tradirà le vostre aspettative dopo aver letto queste poche righe.

La prima parte di carriera della Duffy si snoda assieme al marito Paul Sherry da cui scaturisce una manciata di album belli ma forse ancora poco energici per gli ascoltatori più propensi al “Rock”; Gràinne mette così la quinta con “Dirt Woman Blues”, senza modificare di molto la propria visione del Blues ma rendendolo più elettrico e adatto a padiglioni auricolari abituati a grintose scorribande, anche se si parla di una forma atipica, che amalgama il sound del delta con atmosfere celtiche e West Coast, dando vita a un ibrido riuscitissimo.

Al disco hanno lavorato il batterista/percussionista JJ Johnson e il bassista/tastierista Elijah Ford, mentre Chris Goldsmith e Marc Ford (The Black Crowes) hanno prodotto il tutto, con Jimmy Hoyson, Sam Goldsmith, John Ginty e Peter Levin a fornire un contributo in veste di ospiti.

Una splendida espressione per Gràinne Duffy, che dichiara tutto l’amore per la sua chitarra!!

“Dirt Woman Blues” parte alla grande con due elettrizzanti brani Blues Rock (“Well Well Well”e la Title Track), dimostrando come la cantante irlandese sia una performer straordinaria (“Running Back To You” è un Delta Blues ad elevata carica emotiva) e accattivante quanto basta per non fare prigionieri e liberare tutto il proprio talento quando le atmosfere si fanno diradate e la componente celtic/folk prende il sopravvento ( “Rise Above”“Killycrum”), ma si tratta di un continuo scambio di umori e suoni, ora più americani ora più europei, comunque sempre con un occhio particolare alla melodia.

La splendida “Yes I Am”, Rock Blues che si avvicina pericolosamente all’hard Rock settantiano, apre nuovi orizzonti alla brava artista irlandese, ormai non solo sirena ammaliatrice a esclusivo appannaggio degli amanti del blues, bensì pronta anche per piacere ad una più larga platea di appassionati di musica Rock.