Fatoumata Diawara e Emma Nolde, “Ferrara sotto le stelle”, giovedì 7 settembre 2023

È stata una serata piena di spunti e tutta al femminile la prima del “Ferrara sotto le Stelle” di quest’anno. Il festival che si tiene nel bel castello del centro di Ferrara è caratterizzato dall’alternanza di band di caratura internazionale, seppur alternative, e di opener emergenti.

Questo secondo aspetto è stato esplicitato, giovedì 7 settembre sera, da Emma Nolde. L’artista toscana ha passato un’estate sulla cresta dell’onda. Complice l’ultimo disco “Dormi”, registrato con il sostegno di Francesco Motta e di Cesare Petulicchio (dei Bud Spencer Blues Esplosion) tra gli altri, la Nolde ha spaccato il minuto salendo da sola sul palco alle 20:45. Alla sorpresa iniziale, dovuta alla mancanza del resto della band, la giovane ha sopperito mischiando intensità e caparbietà. Il suo show si è sostenuto soprattutto sulla sua chitarra, su un effetto per sdoppiare efficacemente la voce e su un bass drum elettronico avviato con il suo piede. Il risultato? Convincente. La maggior parte del merito di questo va alla capacità interpretativa che la Nolde ha avuto nei confronti dei suoi stessi pezzi. Che sí, hanno perso qualcosa in termini di spinta (vedi Voci stonate), ma forse addirittura guadagnato in intensità emotiva. Il miracolo, anche per il sottoscritto, è che buona parte del repertorio della Nolde arriva allo stomaco, spingendo all’interiorizzazione di emozioni e sentimenti. L’altra sera é arrivato soprattutto quello più arpeggiato e mellifluo.

Emma Nolde: classe, eleganza e talento!

Ben diverso l’approccio alla musica di Fatoumata Diawara che é salita sul palco vestita con un elegante abito ispirato all’Africa. La cantante di origine maliana non si è risparmiata danzando e dando prova di una grande capacità di tenuta del palco. Anche nelle espressioni para verbali che non hanno tolto nulla alla sua vocalità. Uno strumento che sa usare tanto in modo virtuosistico quanto nei tanti brani in cui questo diventa parte del tappeto sonoro in un loop abbacinante. La presenza della band si è fatta sentire, con professionisti veri in grado di cesellare gli afflati world del concerto. Tra una canzone e l’altra in più occasioni, sorretta dal lunghe intro di ogni singolo brano, in un inglese africanizzato, la Diawara ha sottolineato l’importanza della libertà e dell’indipendenza della donna, esplicitando il fatto che questa generazione non è la precedente e che la voglia di fare passi in avanti debba essere condivisa con tutto il mondo. Questi messaggi “politici” non hanno scalfito la gioia trasmessa sul palco, ulteriormente favorito da un cambio di pettinatura notevole a metà live, favorito dall’utilizzo di splendide parrucche in grado di valorizzare la provenienza geografica dell’artista. Che nelle ultime canzoni dello spettacolo si è coperta il volto con una maschera continuando a ballare e sicuramente anche a sorridere.

Un concerto che entusiasma e rapisce, e conferma Fatoumata Diawara come una delle realtà più interessanti del panorama musicale dell’ultimo decennio. Vederla, ascoltarla è uno spettacolo nello spettacolo!!